Una manifestazione contro ArcelorMittal davanti al Mise a Roma (Foto LaPresse)

Qui i contratti non si rispettano

Redazione

Tra procura e Di Maio, Arcelor si ritrova con un’Ilva del tutto stravolta

A nemmeno un anno di distanza dall’ingresso nell’Ilva di Taranto, ArcelorMittal si ritrova con le condizioni contrattuali stravolte e con una fabbrica zoppa rispetto a quella comprata. All’azienda era stato assicurato che i suoi dirigenti non avrebbero subito procedimenti penali mentre attuano il piano di riconversione degli impianti dello stabilimento siderurgico utili a ridurre l’impatto ambientale. E invece no. Il governo, per decreto, ha prima eliminato ex post quella clausola del contratto, limitando l’eccezione al 6 settembre, ovvero a un anno esatto dalla firma. Il ministro dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, ha tenuto a ribadirlo ieri: “Non esiste alcuna possibilità che l’immunità torni”. Intanto Arcelor si era impegnata a rivedere le condizioni per l’eccezione che salvaguardava i suoi dirigenti in accordo col governo, ad assumere le maestranze non ancora impiegate, sebbene non assicuri di ritirare la richiesta di cassa integrazione per 1.400 dipendenti sopraggiunta per il calo del ciclo dell’acciaio in Europa. A questi avvenimenti se ne è aggiunto un altro potenzialmente esiziale. Proprio mentre azienda, sindacati e Di Maio s’incontravano ieri pomeriggio al ministero è arrivata la decisione della procura di Taranto di spegnere uno degli ultimi tre (su cinque) altiforni attivi. L’impianto era stato sequestrato dopo un incidente mortale nel 2015, ma poteva essere usato perché la gestione commissariale si era opposta al sequestro assicurando un piano per la messa a norma, piano che secondo la procura non è stato compiuto a quattro anni di distanza. Da qui la decisione che porterebbe alla chiusura dell’altoforno dove si produce la ghisa, riducendo ulteriormente la produzione. Così ora Arcelor si ritrova a comprendere che gli accordi con il governo non saranno rispettati dal governo che li aveva firmati e che la fabbrica è menomata. Se non aveva ancora deciso di abbandonare l’investimento avrà adesso qualche motivo in più per farlo.

Di più su questi argomenti: