Sit-in di protesta del Comitato No Tap presso la Capitaneria di Porto di San Foca

Il pugliese è sempre all'opposizione di sé stesso

Antonio Gurrado

La rivolta anti-cinquestelle sul caso Tap rappresenta bene la frattura fra ciò che la Puglia è e il sentimento condiviso dagli abitanti su come dovrebbe essere

La Puglia è una regione immaginaria: di là da tentennamenti e contraddizioni grilline, la rivolta anti-cinquestelle sul caso Tap non può prescindere da questa considerazione. Non significa ovviamente che la Puglia non esista né che consista in un agglomerato artificiale di terre diverse da San Severo a Otranto, come vorrebbero i campanilisti. Significa che in nessuna regione d’Italia è così evidente lo iato fra ciò che quella terra è e il sentimento condiviso dagli abitanti su come dovrebbe essere.

  

Da pugliese – pugliese emigrato ovvero rinnegato, pugliese sbagliato, ex pugliese forse – mi sento di affermare che altrove non ho trovato pari di quel composito popolo che va dal Gargano al Salento, popolo industrioso e magniloquente, sognatore e cinico, parimenti proclive alla rassegnazione e all’utopia. È un popolo che vive perennemente esiliato: convinto che la vera Puglia sia l’ideale che gli sfarfalla in testa, a malincuore accetta di vivere nella Puglia sublunare, di cui ravvisa le storture e disprezza l’imperfezione. Piantato nella brutta copia di un modello inesistente, il pugliese esule nella realtà reagisce con due possibili estremi.

 

O si rifugia nella lamentela, che suona come rimpianto di un’età dell’oro tuttavia ipotetica, irrealizzata per le mancanze degli altri pugliesi; oppure si arrocca nella difesa sterile di quei capisaldi della Puglia incontaminata dalla realtà, come il sole, il vento, gli ulivi, le cozze…

 

Per questo il pugliese, da Emiliano alla Lezzi, è sempre all’opposizione di sé stesso e per questo, quando lo assalgono le responsabilità del governo ovvero della realtà immutabile, viene additato come traditore da altri pugliesi i quali dicono che, se la Puglia non coincide col suo immaginario, è colpa dei pugliesi e così via all’infinito.