Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri (Foto LaPresse)

Berlusconi non depone al processo Dell'Utri. Quando la malignità sta nella notizia

Andrea Marcenaro

Perché le stragi appaiono spesso come il frutto di un’ideologia malata e di umiliante servizio giornalistico

Leggete la soddisfazione porcellina con cui Repubblica gode per Dell’Utri. Leggete la malizia di Repubblica nel proporre il Berlusconi che rifiuta di testimoniare per l’amico. Leggete la frustrazione di Repubblica. Poiché le stragi, si tratti di modelle, o di testimoni, o stragi di civili tout-court attribuite a Berlusconi, appaiono ormai a troppi come il frutto marcito di un’ideologia malata e di umiliante servizio, chiamiamolo giornalistico, a magistrati fuori moda perfino nella magistratura. Leggete il compiacimento da minimo clan con cui Repubblica ripropone questioni morte e sepolte. Leggete i toni, la miseria delle argomentazioni, la cattiveria piccina e l’arietta disillusa, però orgogliosa, con cui Repubblica promette di insistere ancora su una strada che è uscita da mo’ dalle mappe del millennio. E dite: non è tempo di una direzione Damilano?

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.