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Il foglio sportivo - that win the best

Il calcio femminile non lo vuole trasmettere nessuno

Jack O'Malley

In Italia preferiscono addirittura la Saudi League alla Serie A delle donne. E questo non è sessismo

Temo che dovrò rivedere in meglio il mio giudizio su voi italiani, visto come vi state comportando nei confronti del calcio femminile. In estate l’eliminazione dal Mondiale arrivata più in fretta di una sbronza per un astemio, e adesso la dimostrazione plastica di una grande verità, e cioè che del calcio femminile frega a pochi, pochissimi. Leggo che a nessuno interessano i diritti tv della Serie A, e vorrei vedere. Persino Cairo preferisce trasmettere l’immonda Saudi League su La7 invece che le partite al rallentatore delle ragazze. 

Il discorso è sempre il solito, ma lo ripeto prima che qualche rimbambito annoiato dal weekend di maltempo dia il via alla solita shitstorm dandomi del sessista. Le ragazze fanno benissimo a giocare a pallone, mi auguro che abbiano la possibilità di diventare professioniste e farsi seguire dagli appassionati (ognuno ha le sue perversioni, you know). Ma da qui a tentare di vendere un prodotto che oggettivamente non tira facendolo passare per una figata pazzesca, all’altezza se non meglio di quello maschile, ce ne passa. Invece assistiamo da anni proprio a questo teatrino, con l’aggiunta della non troppo velata accusa di sessismo a chi non conviene sul fatto che le calciatrici sono fortissime e le loro partite divertenti ed emozionanti. Il mercato però è più spietato di un whisky caldo bevuto a ferragosto, e se ne frega delle dichiarazioni politicamente corrette sul sistema da aiutare dall’alto: nessuno guarda le partite di calcio femminile quindi nessuna tv vuole buttare i propri soldi per comprarne i diritti solo perché fa sembrare più femministi, inclusivi, progressisti e moderni (a Sky ci hanno provato qualche anno fa, le partite erano viste meno delle repliche notturne delle partite di poker commentate da Caressa). 

Comunque tranquilli, appena cade il muro del divieto per i trans di gareggiare negli sport femminili anche il calcio giocato dalle donne diventerà interessante. Spero più interessante del primo turno di Champions, Europa e Farsa League in cui le inglesi mi hanno provocato più dolori che orgasmi. Non avevamo ancora finito di denudarci per il gioco di De Zerbi che al suo Brighton sono andati di traverso pita e tzatziki: sconfitta in casa per 3-2 contro l’Aek Atene e voglia di rifugiarmi su un’isola greca con la mia scorta di bionda come Adamo Guerra, abbandonando Sheffield e Manchester United al loro triste destino. Poi però penso che oggi c’è la Premier League, e come quando ero bambino e la mamma mi diceva di mangiare perché in Africa i bambini non avevano Fish and chips come me, penso che invece di lamentarmi devo pensare a chi in questo weekend è costretto a guardare la Serie A. E manco quella femminile.

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