(foto Ansa)

Saverio ma giusto

La soluzione per le prossime elezioni: VoteGPT

Saverio Raimondo

È ora di impedire agli esseri umani di votare. Affidiamoci all'IA anche per questo, che forse le cose miglioreranno

Temperate le vostre matite copiative: quest’anno si vota, ovunque voi siate. Le elezioni a Taiwan della scorsa settimana sono state solo le prime di una lunga serie: nel 2024 si voterà in settantasei paesi diversi, e saranno chiamati alle urne più di quattro miliardi di cittadini aventi diritto. Ci saranno elezioni persino in Russia e Iran, dove oltre duecento milioni di cittadini faranno finta di votare. In Italia invece è previsto un Election Day l’8 e il 9 giugno per accorpare le elezioni europee con le regionali e le amministrative; e in quell’occasione gli italiani e le italiane saranno chiamati alle urne a decidere quali parenti di Giorgia Meloni mandare al parlamento europeo. In conclusione di questo anno di campagna elettorale mondiale ci saranno le elezioni statunitensi, dove il favorito è ancora quel Donald Trump che chiede un mandato democratico per governare in modo antidemocratico. Confesso che vedere vulcani che eruttano, iceberg che si sciolgono e influencer che piangono su Instagram mi spaventa e sconvolge meno di sapere che il mondo è ancora una volta in mano al temibile racket degli elettori: il vero potere forte, la forza occulta che condiziona il mondo. Più delle immagini dei militanti di destra che fanno il saluto romano, da sempre sono più turbato dalle foto delle file ai seggi: peggio di un braccio destro alzato, c’è quello stesso braccio che stringe in pugno una matita copiativa.

Quando m’immagino la fine del mondo non è per un fungo atomico né per un meteorite, ma per un plebiscito alle urne – dalle quali potrebbe uscire vincitore il primo Presidente del Consiglio meteorite. Se Putin attacca un paese Nato, sappiamo che gli alleati ci difenderebbero; ma se un paese Nato si attacca dal suo interno, eleggendo democraticamente al governo degli scellerati, chi ci difende? Non certo gli alleati, che a loro volta saranno governati da altri scellerati democraticamente eletti. Sono pessimista, lo so; ma diciamo che gli elettori mi hanno abituato male. Del resto, non vorrei mai far parte di un elettorato che accettasse me fra i suoi aventi diritto. Ma da quando ho letto i sondaggi secondo i quali Donald Trump, candidato apertamente razzista, sta facendo breccia persino nell’elettorato afroamericano, sono a dir poco privo di ogni speranza.

Quanto manca alla sostituzione fra uomini e robot? Non potrebbero votare loro al posto nostro? Voglio dire: finora alle delusioni politiche abbiamo sempre risposto votando qualcun altro – di solito rivelatosi poi peggio dell’errore precedente; ma quando a deluderti non è tanto la classe politica ma chi quella “classe dirigente” la sostiene con il proprio voto, non potremmo cambiare gli elettori? Finora abbiamo fatto votare gli esseri umani; e se quest’anno provassimo, in linea sperimentale, a far votare l’intelligenza artificiale? L’IA è in grado di produrre immagini più vere del vero, di scrivere testi “alla maniera di”, di fare musica al posto nostro; vuoi che non sappia esprimere un voto? Creiamo un software tipo ChatGPT basato sull’apprendimento automatico, programmiamo l’algoritmo con i principi democratici e i diritti umani, diamogli basi di educazione civica, logica e razionalità (tutte cose che l’elettorato non ha più); e poi facciamo votare lui al posto nostro! Ciascuno secondo i propri interessi/convinzioni: “VoteGPT, esprimi un voto di sinistra” oppure “VoteGPT, esprimi un voto di destra” oppure “VoteGPT, fai un po’ tu”; e vediamo che succede. Proviamo! Cosa può andare storto? Che già non ci stia andando, dico.

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