Turisti a Piazza di Spagna (foto LaPresse)

Cos'è il sovraffollamento da turismo e che c'entra l'Onu

Gianluca De Rosa

Le Nazioni Unite dicono che i turisti sono troppi e minacciano la vita delle città

Roma. Se nel Novecento la realtà dominava il mondo, emblematicamente rappresentata dai mestieri di operai e impiegati, nulla rappresenta meglio l’“inconsistenza” del XXI secolo della figura del turista. E’ questa la tesi che Roberto Calasso fa nel suo “L’innominabile attuale”, dotto saggio sul contemporaneo. E in fondo, non è un caso se oggi con il predominio della virtualità sulla realtà siano spuntati perfino i nomadi digitali, giovani o star del web che girano il pianeta perché in fondo la loro casa e il loro lavoro sono più su Internet che in un paese o una città fatta di strade e palazzi. E qualcosa di vero ci deve essere. Quest’anno la United nation world tourism organization (Unwt), l’agenzia dell’Onu che si occupa di turismo, ha lanciato l’allarme overtourism, il sovraffollamento turistico. E cioè quella situazione in cui una città si trova all’improvviso invasa da un flusso di turisti che i suoi servizi – trasporto pubblico, raccolta e smaltimento dei rifiuti – non sono in grado di sostenere. In pratica il corrispettivo turistico del traffico quando le strade diventano troppo strette per i flussi che improvvisamente iniziano a percorrerle. Secondo i dati delle Nazioni Unite, ogni anno, per puro piacere, si spostano un miliardo e 400 mila persone. Il 45 per cento, 360 milioni, lo fanno per visitare una città. La crescita di questo dato è stata del 57 per cento dal 2008. E non sembra fermarsi. Anzi. Da qui l’allarme lanciato dalle Nazioni unite. I rischi sono tantissimi e in Italia sono visibili nei centri di Firenze e Venezia: dalla “cacciata” dei residenti da quei luoghi, alla minaccia della cultura locale, fino al sovraccarico dei servizi pubblici e dei monumenti presi d’assalto. E la notizia desta ancora più preoccupazione perché tra le città a rischio overtourism c’è anche Roma. Già non brillantissima nel garantire a cittadini e turisti i servizi essenziali. Con la Capitale sono in Europa sono nella stessa situazione Amsterdam,  Barcellona,  Praga,  Parigi  e  Stoccolma. Nel resto del mondo il rischio overtourism riguarda invece San  Francisco, Toronto  e Vancouver.

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