Christian Solinas - foto Ansa

Nella maggioranza

Settimana decisiva per le regionali: Solinas verso la rinucia, ma spunta il nodo Basilicata

Nicolò Zambelli

Oggi a Milano si terrà il consiglio federale della Lega per definire la strategia sulla Sardegna. Il Carroccio valuta cosa chiedere in cambio per il passo indietro che appare sempre più inevitabile

Per le elezioni regionali del prossimo 25 febbraio in Sardegna restano ancora alcuni nodi da sciogliere, ma quella che si apre oggi dovrà essere per forza di cose la settimana decisiva per dipanare le tensioni nel centrodestra e presentare una lista di candidati unitaria. Ieri era l'ultimo giorno per presentare i simboli elettorali dei partiti, mentre tra domenica e lunedì prossimi si dovranno presentare le liste elettorali con i nomi dei candidati. Fratelli d'Italia non fa passi indietro su Paolo Truzzu e aspetta che sia la Lega a ritirare il suo candidato.

Gli uomini del Carroccio ne parleranno oggi, durante il consiglio federale convocato la scorsa settimana da Matteo Salvini. Per rinunciare alla candidatura del governatore uscente, Christian Solinas, la Lega ragiona su due fronti. Il primo è una proposta di legge depositata in Parlamento proprio dal Carroccio che introduce il terzo mandato. Qualora fosse approvata, Luca Zaia potrebbe ricandidarsi per le elezioni in Veneto del prossimo anno, assicurando al partito un presidente di regione. Ma su questa proposta, se FdI non sembra interessata a discutere del tema, chi è apertamente ostile è Forza Italia: "Il Parlamento è sovrano, ma non sono entusiasta dell'idea di cambiare la legge per consentire il terzo mandato" ha detto ieri Antonio Tajani.

 

 

L'altra ipotesi, secondo varie ricostruzioni, apre alla partita sulle altre regionali del 2024. In cambio della Sardegna, la Lega potrebbe puntare a esprimere un candidato in Basilicata, dove anche Fratelli d'Italia sarebbe convinta che il governatore uscente forzista Vito Bardi vada sostituito. Sulla questione è intervenuto il presidente degli azzurri Antonio Tajani. Questa mattina, a Rtl 102.5, ha spiegato che Forza Italia in Sardegna non esprimerà un candidato, confermando dunque il passo indietro di Alessandra Zedda, ma ha aggiunto di confermare "la fiducia al presidente Cirio del Piemonte e a Bardi della Basilicata". Ieri, invece, ha pronunciato parole più nette spiegando come la ricandidatura di Bardi "non sia in discussione". 

 

 

Due soluzioni, dunque, che non trovano d'accordo leghisti e azzurri. E tra i due litiganti, alla fine, il terzo gode. Fratelli d'Italia, infatti, non sembra voler cedere su nulla. Sulle regionali continua a confermare il suo percorso già tracciato: due regioni al partito di Via della Scrofa (Sardegna e Abruzzo), una alla Lega (Umbria) e una a Forza Italia (Piemonte), lasciando la Basilicata a un civico.

Nel frattempo, il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, nella giornata di ieri, ha aperto la campagna elettorale a Porto Sant'Elena senza la presenza di esponenti o membri degli alleati di governo. Ha anche teso una mano agli altri due partiti della maggioranza: "Il vostro posto è con noi", ha dichiarato dal palco, chiamando all'unità