A Montecitorio

Accordo Italia-Albania: Tajani: "Abbiamo riportato l'immigrazione al centro del dibattito europeo"

Il ministro degli Esteri spiega come funzionerà il protocollo tra Roma e Tirana che prevede il trasferimento dei migranti sul suolo albanese. Approvate due risoluzioni: la ratifica dell'accordo passerà da un disegno di legge

Redazione

"La lotta tenace al traffico di esseri umani e un diverso approccio per la gestione dei flussi migratori sono per il governo assolute priorità". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani oggi alla Camera, in occasione della presentazione della risoluzione di maggioranza in merito al protocollo d'intesa tra Italia e Albania sui migranti, firmato due settimane fa tra il premier Edi Rama e la presidente Giorgia Meloni. "Abbiamo riportato l'immigrazione al centro del dibattito europeo con nuovi ingredienti per la gestione del fenomeno migratorio. In questa cornice si inserisce il protocollo di collaborazione con l'Albania, paese amico e che continueremo a sostenere nelle sue aspirazioni di entrare a far parte dell'Unione Europea", ha detto ai deputati il vicepremier.

La risoluzione della maggioranza è passata con 189 sì e 126 no. Oltre a quella presentata dal governo è passata una risoluzione presentata dalle opposizioni (tranne il Movimento 5 Stelle) su cui il governo ha dato parere favorevole con una piccola riformulazione: 317 sì, nessun contrario, 5 Stelle astenuti. Questa chiedeva un maggiore coinvolgimento del Parlamento nell'approvazione e nell'attuazione dell'accordo: sarà presentato un disegno di legge per la ratifica dell'accordo. Il Movimento ha presentato invece una risoluzione perché si fornisca alle camere ogni anno un report sul funzionamento di questo nuovo sistema di accoglienza, a riformare il trattato di Dublino e a garantire aiuti a psicologici ai migranti, ma non è passata. 

"La vitalità dei rapporti bilaterali tra Italia e Albania si fonda su legami storici e profondi, che riguardano anche la sicurezza", ha detto Tajani, menzionando "eccellenti livelli di integrazione per quanto riguarda la lotta al traffico di stupefacenti e alla criminalità", cooperazione giudiziaria e "l'accordo in materia di pensioni e previdenza sociale che siamo in procinto di firmare". Tra Italia e Albania c'è un'amicizia che si basa anche e soprattutto "per via dell'appartenenza comune all'alleanza atlantica" e con questo accordo si "arricchisce di una nuova importante componente".

 

 

Il ministro ha illustrato i principali punti del testo sottoscritto di un protocollo che rappresenta "un tassello significativo nella strategia dell'esecutivo in un contesto internazionale di crescente instabilità e che rischia di aumentare i flussi migratori. Il mercato del traffico di migranti continua a mietere vittime, come dimostrato da quanto accaduto recentemente a Lampedusa. Sono drammi che abbiamo vissuto troppe volte. Non possiamo e non dobbiamo abituarci", ha detto.

 

 

Il ministro degli Esteri poi cerca di chiarire le accuse arrivate nelle scorse settimane dalle opposizioni in merito alla legittimità dell'accordo e alla violazione del diritto internazionale ed europeo: "Hanno parlato di un progetto come se fosse una Guantanamo all'italiana, di deportazioni e ha evocato il precedente dell'accordo tra il Regno Unito e il Ruanda: anche secondo quanto affermato dall'Unione europea, il protocollo tra Italia e Albania non è paragonabile all'accordo tra Regno Unito e Ruanda. Non c'è esternalizzazione a un paese terzo nella gestione delle domande d'asilo, non si violano i diritti internazionalmente garantiti, anzi sono più volte riaffermati nel testo del protocollo", ha continuato il ministro. "Presto l'Albania entrerà nell'Ue ed è parte del consiglio d'Europa: le deroghe sarebbero state impossibili", ha scandito Tajani.

Il governo - come riporta il testo dell'accordo - ha stanziato 16,5 milioni di euro come rimborso all'Albania per la realizzazione delle due aree di accoglienza assegnate all'Italia. L'intesa con Tirana, ha continuato Tajani, "non pretende di essere una panacea, ma uno strumento aggiuntivo per gestire i massicci arrivi di migranti. L'accordo firmato il 6 novembre è una componente importante di una strategia complessiva. È un possibile modello non solo per Italia per collaborazione future con paesi amici".

 

 

Infine Tajani ha aperto un'ultima parentesi legata all'approvazione dell'accordo: "Fino a oggi il governo non si è mai sottratto del confronto con il Parlamento. Il dibattito di oggi e il voto che ne seguirà sarà la conferma della nostra tendenza. Consideriamo quindi il voto delle risoluzioni di oggi solo un primo passo e un'indicazione preziosa: il governo intende sottoporre in tempi rapidi alle Camere un disegno di ratifica che contenga anche le norme e gli stanziamenti necessari all'attuazione del protocollo", ha affermato il vicepremier. "La discussione in Parlamento offrirà l'opportunità di un confronto approfondito e argomentato. Auspichiamo che l'approvazione possa venire in tempi compatibili con l'urgenza di affrontare, anche con strumenti innovativi, la gestione dei crescenti flussi migratori" ha concluso il ministro Tajani.