Ansa

La strategia

Meloni a Zagabria continua a lavorare al piano Mattei per i Balcani

Proseguono gli sforzi della premier impegnata nel tessere alleanze strategiche nell'area balcanica. "Rafforzare il nostro ruolo nella nostra regione", ha detto la premier dopo l'incontro con il suo omologo croato Andrej Plenkovic. Al centro l'Agenda strategica Ue 2024-2029 e il dossier migranti

L'Italia "è il principale partner commerciale della Croazia e un investitore strategico a livello bancario e finanziario", dice la premier al termine dell'incontro bilaterale al Banski Dvori, il palazzo del governo croato, con l'omologo Andrej Plenkovic. In programma anche un vertice con il presidente del parlamento croato, il Sabor, Gordan Jandrokovic. "È necessario dare un forte mandato al comitato interministeriale e al business forum che si terranno a Zagabria il prossimo anno: serve a rafforzare il nostro ruolo nella nostra regione" ha detto.

Una tappa che aggiunge un nuovo tassello alle strategie del governo che vorrebbe mettere in campo un Piano Mattei per i Balcani. Anche per questo, ieri sera la premier è atterrata in Croazia, dopo vent'anni dall'ultima visita di un primo ministro italiano,
e ha partecipato alla cena organizzata dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel, a cui erano presenti anche il primo ministro maltese Robert Abela e il primo ministro uscente polacco Mateusz Morawiecki. Al centro, il confronto sull'Agenda strategica Ue 2024-2029, già avviato al vertice europeo di Granada, ma non solo. Meloni, infatti, ha rilanciato la questione migranti difendendo il protocollo d'intesa recentemente siglato con il presidente albanese Edi Rama "un accordo innovativo e molto intelligente accolto con interesse dai nostri partner Ue". E ancora: "Dipenderà dalla nostra capacità di farlo funzionare nel migliore dei modi e penso che possa essere un esempio da replicare". L'Unione europea, aveva dichiarato ieri sera, deve essere un “gigante politico e non burocratico e svolgere un ruolo di primo piano a livello globale grazie alla sua identità e ai suoi valori”.

 

 

Sul tema migranti Meloni ha ribadito che "Italia e Croazia sono d'accordo sul fatto che la crisi migratoria sia senza precedenti e che si debba lavorare sulla dimensione esterna. L'Italia ha scelto di essere pioniera  - ha spiegato - in un momento in cui abbiamo bisogno di strade nuove nell'affrontare un problema che sinora non abbiamo gestito nel migliore dei modi". Un problema che può trovare soluzione, secondo la premier, con "una diversa cooperazione con i Paesi africani". Mentre sulla recente reintroduzione dei controlli alle frontiere dopo la sospensione del Trattato di Schengen ha voluto rassicurare: "Si tratta di una scelta transitoria che siamo pronti a riconsiderare non appena le condizioni di sicurezza saranno piu' tranquille".

Sul tavolo anche l'allargamento dell'Ue ai Balcani, particolarmente sostenuto da Giorgia Meloni che persegue con interesse l'avvio di parternariati con paesi terzi, funzionali non solo a una gestione del fenomeno migratorio, ma anche a potenziare la posizione internazionale dell'Italia. "Vogliamo rafforzare la cooperazione proprio nel mare: economia blu, strategia, reti d'interconnessione, politica estera: vuol dire molte cose che Italia e Croazia vogliono fare insieme" ha detto la presidente del Consiglio. Quanto al processo di riunificazione dei Balcani occidentali nell'Ue e l'apertura dei negoziati alla Bosnia Erzegovinala premier si è rivolta direttamente a Bruxelles esortandola "a dare segnali concreti in tempi rapidi". 

La visita della premier in Croazia aggiunge così un altro tassello al progetto di alleanze strategiche con l'area balcanica. Un "piano Mattei per i Balcani" che arriva dopo la firma dell'protocollo d'intesa con l'Albania e il recente incontro con il primo ministro sloveno Robert Golob, all'insegna di un rafforzamento della cooperazione tra i due paesi. In quest'ultima occasione, la premier non aveva mancato di esprimere la sua soddisfazione per "l'ottimo livello di scambio commerciale" tra Italia e Slovenia.