La manifestazione

Schlein battezza il suo Pd di piazza. Landini preferisce Conte

Gianluca De Rosa

Obiettivo riempire la piazza, manifestanti (treni e pullman mobilitati da tutta Italia), un elenco di argomenti degno di uno sciopero dell'Atac e un'obiettivo: allargare il consenso. Alla prima mobilitazione del nuovo Pd di Elly Schlein ci sarà anche Conte. Grande attenzione per evitare simboli anti Israele

Lei cancella, lima e riscrive il discorso che chiuderà la manifestazione. Lui con il “fratello” Maurizio Landini prepara gli emendamenti contro “una manovra ingiusta e senza visione”. Questo pomeriggio saranno di nuovo insieme. Giuseppe Conte è ospite di Elly Schlein. I due estremi del campo largo (detto in piddiese) o del campo giusto (traduzione in contesco) si rincontreranno a Roma, piazza del Popolo. Sarà anche l’occasione celebrare il modello Foggia (la sindaca Maria Aida Episcopo sarà sul palco) e brindare all’intesa sulla candidatura dell’ormai ex vicepresidente del M5s (le dimissioni dalla carica sono arrivate ieri) Alessandra Todde a presidente della regione Sardegna. Ore 14, va in scena “Per un futuro più giusto, l’alternativa c’è”. Non una tradizionale manifestazione contro la manovra, ma una sorta di battesimo politico del Pd di Schlein. Obiettivo 15 mila manifestanti, uniti da un minestrone di istanze vaghe, sempre aperto a nuovi contributi. Diritti civili, diritti sociali, sanità pubblica, diritto alla casa, salario minimo, salvaguardia del pianeta, no al premierato, etc. Un’agenda degna delle migliori assemblee d’istituto o dei più riusciti scioperi dell’Atac. Il richiamo alla pace nel mondo, che pure c’è, è tenuto in sordina. Di questi tempi è argomento viscido, che presta il fianco ad interpretazioni malevole, e magari rischia di far spuntare qualche bandiera palestinese di troppo (o ancora peggio qualche striscione anti Israele). Uno dei massimi timori degli organizzatori ieri in riunione permanente.

 

"Ma lo sapete da quanto tempo il Pd non organizzava una manifestazione?”, chiedeva qualche giorno fa Elly Schlein. Sarà anche per questo che intorno ai preparativi per la piazza si respirava una certa tensione. “Ce la faremo a riempirla tutta?”. Debora Serracchiani faceva  training autogeno: “Non è facile ma speriamo di riuscirci”.  Il capo dell’organizzazione del Pd schleinano, l’emiliano Igor Taruffi, ce l’ha messa tutta: in arrivo a Roma sono previsti 175 pullman, sette treni speciali. Solo dalla Campania (terra di un altro fedelissimo della segretaria, Marco Sarracino) arriveranno ben 15 bus. Un messaggio in bottiglia al governatore Vincenzo De Luca che non ci sarà e ancora ieri tuonava contro Schlein: “Il Pd mi ha rotto le scatole”. Già ieri pomeriggio si procedeva con il montaggio del palco e dei gazebo. I tre finali serviranno a chiudere l’ultima parte della piazza. Trucchi prospettici per farla sembrare più piena. Non ci saranno invece le file di sedie sotto il palco, trovata meloniana (ma anche del Pd di Letta) per aumentare i volumi.

 

Conte sul palco non salirà, rimarrà in piazza con la delegazione grillina composta oltre che da lui da Stefano Patuanelli, Riccarco Ricciardi e  Francesco Silvestri. Non ci sarà neppure Landini, il sindacalista conteso che non si sa chi ama di più tra i  leader della sinistra italiana. “Sono contento che anche la politica finalmente si mobiliti contro questo governo, ma noi rimaniamo autonomi”. Ieri era da Conte nella sede del M5s di via del Campo Marzio. Da quelle parti parlano di “una grande sintonia politica e non solo sulla manovra”. Ma Landini il giorno prima era anche da Schlein a cercare ospitalità per gli emendamenti della Cgil (anche se con Conte le cose sembrano andate meglio). Oggi in ogni caso il sacerdote del campo lascia da soli gli sposi. Ci si vedrà tutti insieme, chissà, il 17 alla manifestazione del sindacato. Quella di oggi, come dicevamo, sarà invece la piazza di Schlein, del suo Pd “che si apre”, con respiro movimentista. La segretaria ama fare degli esempi quando parla di qualsiasi argomento. “Come mi ha raccontato questa lavoratrice...”, “Come mi diceva questo pensionato”... Applicherà anche alla piazza lo stesso metodo. Pochi rappresentati di partito (ci saranno il presidente Stefano Bonaccini e il saluto del sindaco Roberto Gualtieri), tante storie di passione. Tra gli ospiti,  lo scrittore (Maurizio De Giovanni), il giovane medico specializzando (Lorenzo Cuccoli), la sindacalista che segue la vertenza delle operaie de La Perla (Stefania Pisani) e Mamadou Kouassi il mediatore senegalese che ha ispirato il film di Matteo Garrone “Io capitano”. Allargare con un’ unica attenzione. Occhio a bandiere e striscioni. La Palestina scalda, a volte un po’ troppo i cuori di sinistra. Chi vorrà grazie a un pezzo dei 150 “volontari e volontarie” sotto i gazebo potranno iscriversi al partito-movimento.  Tessere nuove di zecca.
 

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