Editoriali

Duri su La Russa, ma muti su Israele. Le contraddizioni della sinistra

Redazione

La brutta deriva identitaria dei progressisti a Milano che preoccupa anche il sindaco Beppe Sala

Milano non è Gotham City e nemmeno una di quelle capitali che si riempiono di piazze filo Hamas e in cui i segnali di antisemitismo sono preoccupanti. Ma Milano è una città in cui la maggioranza di sinistra, che la governa da tre mandati, appare assai appannata: e non su questo o quel provvedimento, ma su qualcosa di più serio e identitario. Non lo dicono gli opposit1ori, lo dice lo stesso sindaco Beppe Sala. Due episodi come due indizi. Mentre la sinistra proseguiva nelle polemiche senza particolare costrutto attorno alla nomina del figlio di Ignazio La Russa, Geronimo, nel cda del Piccolo Teatro, il Consiglio comunale giovedì ha respinto un’altra volta la mozione proposta dal consigliere del Pd ed esponente della Comunità ebraica Daniele Nahum che chiedeva, semplicemente, di condannare “gli episodi di antisemitismo che si sono verificati durante le manifestazioni cittadine” e di farsi portavoce per la liberazione degli ostaggi di Hamas.

Che tipo di sinistra è, quella che sceglie di non votare una mozione così? Forse una sinistra che mette in imbarazzo lo stesso Sala, che l’altra sera è stato fischiato in contumacia alla cerimonia alla Sinagoga un mese dopo il 7 ottobre. Fischi ingenerosi, hanno riconosciuto subito i vertici della Comunità, ma il rapporto la sinistra della “capitale della Resistenza” e la Comunità ebraica è pericolosamente ai minimi termini. Meglio fare dell’antifascismo a parole sulla famiglia La Russa? Anche su questo, Sala ha voluto distinguersi, riconoscendo che è una “nomina legittima”, pur non apprezzando il percorso culturale. Ma Sala ha fatto capire di essere molto più preoccupato della “sua” sinistra: tra tre anni ci saranno le elezioni, ha detto, e se non si ritrova unità e coesione si rischia di perdere: “In politica la cosa più importante è vincere le elezioni… bisogna trovare una formula per essere veramente coesi altrimenti è estremamente pericoloso”. Soprattutto se la sinistra non perde occasione per dimostrarsi – dalla sicurezza allo stadio alla condanna dell’antisemitismo – così poco in sintonia con la città.

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