L'informativa

Piantedosi sul rischio inflitrazioni terroristiche: "Rafforzati i controlli sui migranti. L'Ue finanzi i Cpr"

Redazione

Il ministro dell'Interno ha tenuto un'informativa alla Camera legata alla situazione immigrazione sull'isola di Lampedusa. Sul tavolo anche un aggiornamento sull'allerta terrorismo nel nostro paese dopo l'attentato a Bruxelles

L'Italia è sottoposta a una pressione migratoria "fortissima" che rischia di portare a "radicalizzazioni islamiste". Lo riferisce il ministro Piantedosi alla Camera, dove nel pomeriggio di oggi ha tenuto un'informativa del governo in merito allo sviluppo straordinario del fenomeno migratorio, con un occhio particolare sulla situazione a Lampedusa. Durante il suo discorso, il capo del Viminale ha anche aggiornato i deputati sulla gestione della sicurezza pubblica in Italia in seguito ai due arresti avvenuti a Milano e all'attentato di Bruxelles, una situazione che "richiede un elevatissimo livello di attenzione". 

"Alla data di ieri sono arrivate in Italia via mare, nel 2023, 140.586 persone, mentre nello stesso periodo del 2021 e del 2022 ne erano arrivate rispettivamente 49.764 e 75.833", ha spiegato il ministro. "Da molti mesi stiamo subendo una fortissima pressione migratoria attraverso il Mediterraneo centrale, diretta verso l’Italia e quindi verso l’Europa". In particolare il flusso migratorio ora proviene principalmente dalla Tunisia, paese con il quale l'Italia e l'Unione europea hanno siglato un memorandum a luglio per ridurre le partenze. Eppure, afferma il ministro, "l'analisi dei flussi migratori, alla data del 30 settembre, ha fatto registrare un aumento del flusso proveniente da quel paese di circa il 376 per cento rispetto all'anno scorso". In diminuzione, invece, i migranti provenienti dalla Libia.

Sulle cause dell'aumento esponenziale del fenomeno Piantedosi spiega: "Uno dei principali fattori scatenanti dei flussi migratori è costituito dai conflitti armati. E in questo momento alle porte dell’Europa ce ne sono due: la guerra in Ucraina e il conflitto israelo-palestinese, entrambi incerti e suscettibili di provocare un impatto sulle dinamiche dei flussi. Senza dimenticare che il conflitto in medio oriente reca con sé anche il rischio di innescare radicalizzazioni islamiste". 

Per queste ragioni ora è "il momento di soluzioni stabili e durature". Soluzioni che vanno da una maggiore collaborazione con la Tunisia a nuovi accordi con l'Unione Europea. "Anche sulla base dell'evoluzione dei flussi migratori, il governo ha intensificato le relazioni bilaterali con la leadership tunisina facendosi interprete, in tutte le sedi internazionali, delle necessità di un paese che vuole collaborare lealmente nella lotta all’immigrazione illegale". Una soluzione, aggiunge Piantedosi, che dovrebbe essere "interesse di tutte le parti".

Concluso il quadro della situazione internazionale, il ministro ha parlato delle iniziative del governo. A livello nazionale "abbiamo varato un programma per l’incremento dei Centri per i rimpatri per la cui realizzazione chiediamo che l’Unione europea ci supporti con risorse finanziarie straordinarie" in quanto, continua, "si trattano, di strutture che tornano a beneficio dell’intera Unione e i cui oneri, quindi, non è ragionevole che siano sostenuti dai soli stati maggiormente esposti agli arrivi". Al 4 ottobre sono stati rimpatriati 3.471 migranti, in aumento rispetto all'anno scorso. L'obiettivo del governo è imporre un Cpr per regione in quanto al momento risultano "insufficienti". 

Quanto alle norme del decreto Cutro ritenute illegittime da alcuni tribunali, tra cui quello di Catania più recentemente protagonista delle cronache, Piantedosi ha detto che "il Governo impugnerà tali decisioni nella ferma convinzione che le norme in questione siano pienamente coerenti con la cornice giuridica europea di settore e con la Costituzione".

 

  

Le parole di Piantedosi sulla minaccia terrorismo

Il ministro dell'Interno si è anche speso in un aggiornamento sulla questione legata alla minaccia attentati nel nostro paese. "Il contrasto all'immigrazione è anche legato al contrasto terrorismo" ha spiegato, affermando come la possibilità che dei "lupi solitari" si nascondano all'interno dei flussi migratori è aumentata. Gli arresti di Milano di questa mattina e l'attentato di Bruxelles – come quello in Francia – sono fatti che "impongono la massima allerta".

 

 

"I recenti tragici avvenimenti impongono una rinnovata e più elevata attenzione in particolare attraverso il potenziamento delle attività interforze per i controlli delle frontiere e di quelle effettuate dalle task-force operanti nelle principali aree di sbarco e negli hotspot nazionali. In questo senso ho dato specifiche direttive per l'intensificazione di ogni raccordo informativo tra le forze di polizia e le agenzie di intelligence, al fine di monitorare l'evoluzione del conflitto e i suoi possibili riflessi sui flussi migratori, sugli ingressi e sulle presenze nel territorio nazionale".

"Al momento – continua – non risultano evidenze concrete e immediate di un rischio terroristico per quanto riguarda l'Italia, ma la situazione è tale da richiedere un elevatissimo livello di attenzione, in quanto la minaccia terroristica si presenta spesso in maniera impalpabile, fluida, non sempre definibile a priori", ha detto.