Matteo Piantedosi - foto Ansa

Screzi

La fuga della Lega sui migranti mette in difficoltà Piantedosi (e gli alleati)

Luca Roberto

Mentre la giudice di Catania Iolanda Apostolico ribalta di nuovo il decreto Cutro, il ministro dell'Interno vola a Cagliari dove si è limitato a osservare: “Impugneremo l’ordinanza”

Casualità vuole che mentre la giudice di Catania Iolanda Apostolico non convalidava il trattenimento di altri quattro migranti, in una riedizione dell’ordinanza già emessa un paio di settimane fa, il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, fedelissimo di Matteo Salvini, in commissione Affari costituzionali alla Camera fosse lì tutto intento a spiegare come il video di Apostolico che partecipa a una manifestazione pro immigrazione, risalente al 2018 e pubblicato sui social proprio da Salvini, non fosse “stato estrapolato dalla documentazione relativa ai servizi di ordine pubblico disposti in occasione della manifestazione in argomento.” In pratica, scagionando le forze dell’ordine. Casualità forse non tanto casuale.

Se è vero che all’appuntamento parlamentare avrebbe dovuto presentarsi il ministro Matteo Piantedosi. Che però, forse anche per non immischiarsi in vicende un po’ troppo politiche, ha preferito partecipare a un comitato sull’ordine e la pubblica sicurezza a Cagliari (dove si è limitato a osservare: “Impugneremo l’ordinanza”). Del resto, che sul dossier immigrazione il titolare del Viminale soffra i continui rilanci della Lega, è cosa risaputa. Mentre lui contratta con le istituzioni europee, si alza dai tavoli quando la Germania cerca di “fregare” l’Italia sulle Ong, Salvini in versione campagna elettorale permanente alza sempre di più la posta. Così oggi 12 ottobre, commentando la nuova ordinanza dell’Apostolico, il partito si è domandato: “Ma questa è giustizia o politica? Prima in una piazza dove si insultano le Forze dell’Ordine e si difendono gli sbarchi, poi in tribunale per rimettere in circolazione altri clandestini”. E ha chiesto “un intervento” che sarebbe “necessario, come consentito dalla Costituzione, per rispetto della legge, del buonsenso e del popolo italiano”. Un riferimento non del tutto marginale, quello leghista,  visto che martedì sera, nell’accavallarsi delle risoluzioni pro Israele presentate alla Camera, la Lega ha fatto filtrare sulle agenzie una riforma delle competenze dei tribunali. Che serva proprio allo scopo di mettere mano alla struttura e ai compiti delle varie sezioni che si occupano di immigrazione, protezione internazionale e circolazione dei cittadini nell’Ue.

Come spiega il deputato Luca Toccalini, segretario della Lega giovani e molto attivo sull’immigrazione, “ordinanze come quella di oggi ci ricordano che il problema lo dobbiamo affrontare il prima possibile. La proposta della Lega ha la condivisione di tutta la maggioranza”. Solo che se si va alla ricerca di una conferma dagli alleati, sebbene sull’Apostolico i toni siano ugualmente critici, non si trovano sponde particolari. Per esempio da Forza Italia, dove si racconta “di non essere stati minimamente coinvolti. E’ una loro iniziativa”. Ma anche da Fratelli d’Italia e dal governo. Con il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro che al Foglio dice solo un sibillino: “Mi pare che a ora non ci sia alcun testo. Non chiedetemi di commentare quello che per adesso è semplicemente un lancio di agenzia”.