Studenti protestano contro Israele (Ansa)

Il caso

Non si parla (bene) di Israele: salta il convegno alla Statale di Milano. Troppe minacce

Giulio Meotti

“Israele: storia di una democrazia sotto attacco. Terrorismo, propaganda e antisemitismo 4.0. La sfida all’Occidente” era in programma il 7 maggio. Dopo giorni di intimidazioni da parte di collettivi e gruppi anti israeliani gli organizzatori hanno deciso di annullare l'evento

“Israele: storia di una democrazia sotto attacco. Terrorismo, propaganda e antisemitismo 4.0. La sfida all’Occidente”.  Era questo il titolo del convegno che alla Statale di Milano avrebbe dovuto tenersi il 7 maggio, con la proiezione del docufilm #NOVA sul massacro commesso dai terroristi di Hamas al Nova Festival lo scorso 7 ottobre. Organizzato da Cristina Franco, presidente Associazione Italia Israele di Savona, il convegno avrebbe dovuto aprirsi con i saluti del rettore, Elio Franzini, e poi gli interventi di Hillel Neuer, direttore esecutivo UN Watch; Marco Cuzzi della Statale, Alessandra Veronese dell’Università di Pisa, finio alla testimonianza di Alexandre Del Valle sulla Fratellanza Musulmana in Europa. Niente da fare. 

Da giorni erano arrivate minacce e intimidazioni alla volta del convegno, dei convegnisti e dell’università da parte del solito giro di collettivi, anarchici e gruppi anti israeliani. La questura era pronta ad allestire un cordone di sicurezza e la minaccia era passata da “alta” ad “altissima”. Alla fine, Cristina Franco e gli altri organizzatori hanno deciso di annullare l’evento. 

“Il messaggio che è passato è che, mentre l’altra parte ha avuto il diritto persino di occupare le università italiane, a noi è stato impedito di poter discutere pacificamente del 7 ottobre e di Israele, se non a rischio di violenze”, ci dice Franco. Le era stato anche offerto di spostare online l’evento dai media della Statale. “Anche no, grazie”, taglia corto Franco. “O si ha la stessa possibilità data all’altra parte, oppure niente. La foglia di fico non la accetto”. La morale della storia sta tutta in quel titolo: “Israele: storia di una democrazia sotto attacco. Terrorismo, propaganda e antisemitismo 4.0. La sfida all’occidente”. La democrazia e la sua ancella che è la libertà di parola sotto attacco, la propaganda che dilaga nelle università, l’antisemitismo che ne è il rumore di fondo e l’occidente che è il nemico comune.

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  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.