Al vinitaly di verona

Meloni: "I ritardi del Pnrr non mi preoccupano. Ragioniamo sul liceo del Made in Italy"

Redazione

La premier all'evento di Verona: parla di scuola con gli studenti dell'agrario, incontra i produttori e si ferma con i giornalisti per un breve punto stampa. Sulle nomine: "Stiamo lavorando nel merito. Presumo ci saranno anche delle conferme"

Giorgia Meloni arriva al Vinitaly, l'evento in corso a Verona, e parla con i produttori, con gli studenti e con i giornalisti. Così, se da una parte c'è il vino e tutto ciò che per l'economia e la cultura italiana questo settore rappresenta, dall'altra ci sono i temi che riguardano l'agenda del governo e le polemiche.

Le parole di LaRussa su via Rasella? "Una sgrammaticatura istituzionale, ma ha chiesto scusa", ha detto Meloni durante un punto stampa. Poi il Pnrr: "Non prendo in considerazione l'ipotesi di perdere le risorse. Prendo in considerazione l'ipotesi di farle arrivare a terra in maniera efficace e tutto il lavoro che questo richiede è un lavoro che noi faremo", dice ancora la premier che sottolinea di non essere preoccupata dai ritardi e di non trovare corretta "questa ricostruzione allarmista che leggo sul tema". Poi ribadisce quanto già detto in questi giorni da diversi esponenti del suo esecutivo, e cioè che i problemi su cui oggi si lavora "non sono figli delle scelte di questo governo". E rassicura sul rapporto con la Commissione europea: "Mi pare che complessivamente il clima di collaborazione sia ottimo".

Con i giornalisti Meloni parla anche delle nomine delle partecipate, su cui in queste settimane il governo cerca un accordo. "Si lavora nel merito, guardando alla strategicità di aziende che sono strategiche particolarmente in questo tempo", ha detto, aggiungendo che "ci saranno anche delle conferme, presumo". 

La premier ha partecipato alla premiazione di un concorso enologico che coinvolge gli istituti agrari. E parlando con gli studenti ha rilanciato l'idea di un liceo del Made in Italy: "Per come la vedo io, questo è il liceo! Perché non c'è niente di più profondamente legato alla nostra cultura di quello che questi ragazzi sono in grado di studiare, tramandare e portare avanti. Ed è la ragione per la quale ragioniamo su un liceo del Made in Italy". 

"Sul piano economico il settore produce ogni anno oltre 30 miliardi di euro e impiega 170mila addetti – ha detto poi la premier – è un pezzo fondamentale della nostra economia che funziona solo se siamo capaci di mettere insieme una tradizione antica di secoli a innovazione e modernità". 

La leader di Fratelli d'Italia ha fatto visita a vari stand, tra cui quello del Veneto, dove a far gli onori di casa c'era il presidente di regione leghista Luca Zaia. “Non è la prima volta che vengo a Vinitaly e mai avrei potuto far mancare la mia presenza da presidente del Consiglio, perché conosco l’importanza dell’attenzione a un settore che è un pezzo fondamentale dell’economia, della cultura e dell’identità italiane”, ha ribadito Meloni, tra gli applausi dei presenti.

Stiamo lavorando per la continuità, per favorire il ricambio generazionale e per sostenere le imprese perché questo è un governo fieramente produttivista e schierato con chi produce ricchezza”, ha aggiunto in un altro passaggio, prima di rimarcare una volta ancora l'approccio economico del suo esecutivo: “Non è lo stato a produrre ricchezza ma le imprese con i loro lavoratori. E quello che deve fare lo stato è non mettersi di traverso”.  A Meloni è stato donato da Zaia il Leone di San Marco. “Così mi aiuta a essere un pò leonessa”, ha scherzato infine la premier. 


 




 

Di più su questi argomenti: