Il caso
Russia stato terrorista? M5s si astiene e una parte del Pd vota contro la risoluzione Ue
"Condanniamo l'invasione russa, ma adesso è il momento di parlare di pace", dicono i grillini al Parlamento europeo. L'affondo del Terzo polo: "Da loro mai posizione contro Putin". Tra i dem in tre votano in dissenso (come l'ex leghista Donato)
Oggi il Parlamento europeo ha votato una nuova risoluzione contro la Russia. In particolare, nel documento presentato dal Partito popolare europeo si legge che "il regime di Putin è uno stato sponsor del terrorismo, complice di crimini di guerra e deve affrontare le conseguenze internazionali". E' stato approvato da una larga maggioranza di parlamentari europei (494 voti a favore, 58 contrari e 44 astensioni). Ma la notizia è un'altra: i Cinque stelle (e non solo) hanno colto l'occasione un'altra volta per distinguersi e reiterare la propria ambiguità sulla guerra in Ucraina dichiarando la propria astensione. "È più forte di loro, ogni volta che c'è da condannare Putin si nascondono dietro mille scuse pur di non farlo. Senza vergogna", ha accusato il parlamentare europeo di Renew Europe Nicola Danti. E quale tipo di giustificazione avranno mai addotto i grillini? "In Ucraina è il momento di alzare i toni della pace. La risoluzione che verrà messa ai voti oggi al Parlamento europeo porta invece all'opposta direzione", hanno anticipato in una nota.
"La nostra solidarietà al popolo ucraino è totale e consideriamo la Russia come l'unica responsabile della guerra in corso sul suolo ucraino. Il suo esercito si è inoltre macchiato di crimini atroci, tuttavia dopo più di nove mesi di aperte ostilità che non hanno risparmiato le popolazioni civili bisogna mettere a tacere le armi e far prevalere le diplomazie. Non è più il momento del muro contro muro", prosegue l'argomentazione dei Cinque stelle di stanza a Bruxelles e Strasburgo. "Il grande assente del testo della risoluzione del Parlamento europeo è la parola pace e per questa ragione, pur condividendo i paragrafi di sostegno all'Ucraina, non possiamo sostenerla". Una specie di trasmigrazione della linea Conte a livello europeo.
Ma la posizione del Movimento cinque stelle ha influenzato anche altri gruppi, che sono andati persino oltre. Sempre in mattinata il capogruppo del Pd al Parlamento europeo Brando Benifei aveva chiarito come i suoi compagni di partito avrebbero sostenuto la risoluzione. Pur chiedendo che "l'Ue si impegni maggiormente affinché l'Ue intraprenda un'iniziativa unitaria, che miri ad ottenere una pace giusta che ponga fine alla guerra in Ucraina". Un richiamo, quello alla pace, che è sembrato almeno un po' strizzare l'occhio al rapporto e all'interlocuzione con i grillini. E infatti poi, dalla conta d'Aula, si è capito che almeno tre europarlamentari del Pd hanno votato contro il testo con cui si condannava la Russia e il suo presidente in qualità di sponsor del terrorismo: sono Pietro Bartolo, Andrea Cozzolino e Massimiliano Smeriglio. Quest'ultimo ha chiarito il perché della sua scelta: "Indicare la Russia come Paese terrorista è un punto di non ritorno, che allontana invece di avvicinare una soluzione politica: così facendo in campo rimane la sola opzione militare". Fatto sta che in questo modo gli esponenti dem hanno espresso la stessa posizione dell'ex leghista No vax ed euroscettica Francesca Donato.