Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse

dopo gli scontri di sabato a roma

Il gip ha deciso: Castellino e gli altri all'assalto della Cgil restano in carcere

Redazione

"Una personalità aggressiva, incapace di controllare gli impulsi violenti e soprattutto priva di qualsivoglia remora", motiva l'ordinanza di custodia cautelare. Confermati tutti i capi d'accusa anche per Fiore, Passaro, Aronica, Testa e Lubrano

Non solo si è trattato di "fatti estremamente gravi". Secondo il giudice per le indagini preliminari Annalisa Marzano, dopo gli scontri di sabato "sussiste il concreto e attuale pericolo, per specifiche modalità e circostanze del fatto che illustrano una personalità degli arrestati non estranei alla violenza e capaci di commettere, soprattutto in questo contesto storico, nuovamente delitti della medesima indole offensiva". Dunque restano in carcere i sei arrestati protagonisti dell'assalto alla sede della Cgil. Il gip di Roma, dopo l'udienza di convalida di questa mattina, ha emesso una nuova ordinanza di custodia cautelare per Giuliano Castellino, Roberto Fiore, Biagio Passaro, Luigi Aronica, ex Nar, Pamela Testa e Salvatore Lubrano.

 

Accolto dunque l'intero impianto accusatorio della pm Gianfederica Dito, con particolare attenzione al profilo di Castellino: "La persistenza nel proposito criminoso", scrive Marzano nel verbale, "l'uso della violenza e il grave pericolo all'ordine pubblico appaiono sintomatici di una personalità prepotente, aggressiva, incapace di controllare gli impulsi violenti e soprattutto priva di qualsivoglia remora. Tutto questo impone il ricorso al presidio cautelare del massimo rigore". A Fiore viene invece riconosciuto il ruolo di regista occulto, dietro le quinte: "Organizza, pianifica, sollecita, idealizza, istiga ma concretamente 'non si sporca le mani'", spiega il gip. "È bastato che entrasse all'interno della Cgil per invitare i manifestanti a liberare i locali (si badi bene una volta giunto il rinforzo delle forze dell'ordine) per ottenere rapidamente il risultato voluto, così comprovando le capacità persuasive del prevenuto capace di orientare le masse con poco". E con altrettanto poco potrebbero essere orientate ancora, è il chiaro messaggio della giustizia.

 

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