Dopo gli scontri. Gli arresti dei manifestanti e le risposte alla violenza No vax

Redazione

Non solo la Cgil, le violenze dei No green pass arrivano dentro al Policlinico Umberto I. L'asssalto al pronto soccorso. Richieste di "scioglimento" di Forza Nuova. I neofascisti: "Continueremo". Draghi vuole una stretta sui cortei. Mercoledì un Comitato per l’ordine e la sicurezza

La manifestazione no green pass di sabato 9 ottobre a Roma si è trasformata in una guerriglia urbana, con 38 agenti feriti e l'assalto della sede storica della Cgil in Corso d'Italia. Dopo gli scontri, gli agenti della Digos hanno arrestato 12 manifestanti per le violenze e per l'assalto alla sede del sindacato. Tra i fermati spiccano i nomi di Roberto Fiore, 62 anni, e Giuliano Castellino, 44 anni, rispettivamente leader nazionale e responsabile romano del movimento di estrema destra Forza Nuova. A finire in manette anche Luigi Aronica, 65 anni, conosciuto anche come "Er Pantera", ex terrorista nero dei Nar, i Nuclei Armati Rivoluzionari, già condannato a 18 anni di carcere per alcuni reati compiuti durante la sua militanza, a cavallo tra gli anni '70 e '80. Tra i fermati, oltre agli estremisti di destra, anche Pamela Testa, 39 anni, promotrice della manifestazione di sabato per conto dell’associazione "Liberi cittadini", Biagio Passaro (41 anni), fra i leader del movimento di commercianti antichiusure "IoApro", accusato fra l’altro di aver girato il video finito sui social dell’irruzione al sindacato con lo slogan "Si sfonda la sede della Cgil", insieme con Fabio Corradetti, 20 anni, figlio della compagna di Castellino, Valerio Pellegrino (21), Maurizio Bartolucci (58), Iorio Pilosio (54), Gennaro Imperatore (70), Calogero Russello (52) e Andrea Lubrano (30). A questo bilancio devono essere aggiunti i 57 denunciati e il 25enne arrestato per il pomeriggio di tensione sempre sabato scorso a Milano.

   

    

Per loro, come per tutti gli arrestati, le accuse sono pesanti: danneggiamento aggravato, devastazione e saccheggio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. A questi reati nelle prossime ore potrebbero aggiungersi altre contestazioni, anche perché la posizione dei dodici fermati è al vaglio dei magistrati della procura di Roma, tra cui un pm che si occupa dell'antiterrorismo. Tra i manifestanti ci sono poi oltre 600 persone identificate dalle forze dell’ordine. che contano 38 feriti, fra poliziotti, carabinieri e finanzieri. Proprio gli agenti ricoverati all'Umberto I sono stati aggrediti nuovamente sabato sera, intorno alle 23, da un gruppo di violenti che ha assediato il pronto soccorso e lanciato bottiglie contro le infermiere per liberare un uomo fermato dalla polizia a largo Chigi.

 

L'assalto al pronto soccorso dell'Umberto I

Nella notte al Policlinico Umberto I una trentina di persone, che nel pomeriggio avevano partecipato alle proteste, hanno aggredito medici e infermieri. A rimanere ferite 4 persone, due operatori sanitari e due appartenenti alle forze dell'ordine. Uno dei manifestanti, portato in pronto soccorso all'Umberto I per accertamenti dopo gli scontri ha dato in escandescenze. In particolare, secondo quanto riferisce la questura di Roma, durante il triage, l'uomo ha insultato e aggredito alcuni operatori sanitari e il personale di vigilanza. Una nota della regione Lazio spiega che intanto, all'esterno del pronto soccorso, si erano radunati almeno "30/40 manifestanti violenti che hanno preso di mira con urla e slogan gli operatori sanitari". Alcuni amici del fermato hanno preteso di entrare nelle sale del pronto soccorso: né è nato un parapiglia con il personale della vigilanza. A quel punto una cinquantina di persone ha messo sotto assedio il pronto soccorso fino alle 5 del mattino, con la polizia schierata davanti all'ingresso in tenuta antisommossa. Il paziente fermato è stato poi denunciato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità.

   

"Un attacco inaudito e intollerabile che ha coinvolto il pronto soccorso del policlinico Umberto I, dove ieri notte, medici ed infermieri sono stati costretti a sigillare i locali per arginare la pressione violenta dei manifestanti arrivati a decine - ha detto l'assessore regionale D'Amato -. Il bilancio purtroppo parla di due operatori sanitari feriti, una infermiera ha ricevuto una bottiglia in testa e due agenti feriti". Secondo il direttore generale del policlinico Umberto I, Fabrizio d' Alba, "l'intervento della celere ha evitato che la situazione degenerasse anche se i violenti entranti di forza nell'area accoglienza hanno in tutti i modi impaurito e minacciati i presenti".

   

Draghi chiede una stretta sui cortei

Il premier Draghi ha chiesto interventi urgenti per pianificare meglio le manifestazioni. Dovranno essere sit-in statici e i partecipanti dovranno fornire più indicazioni possibili sui tempi e le presenze. Nel frattempo, tutti gli obiettivi sensibili andranno presidiati al meglio. Sarà difficile, per il Viminale, riuscire a prevedere le mosse di una protesta spesso estemporanea. Ma sembra chiaro che, oltre a una sottovalutazione della protesta, sono mancate “le informazioni”, anche monitorando meglio le comunicazioni che passano sulle chat e sui social. Il quotidiano La Repubblica oggi trascrive infatti un messaggio audio di sei minuti che Pamela Testa - esponente di Forza Nuova arrestata ieri, considerata dagli investigatori il trait d'union tra la destra eversiva e i no vax - ha fatto girare sui gruppi Telegram aperti per raccogliere adesioni contro il green pass. "Questa manifestazione è soltanto un simbolo ma l'obiettivo è crescere", spiega la voce del messaggio. "Le piazze devono essere gestite in maniera dinamica". Altro che un raduno immobile in piazza del Popolo, come era stato comunicato alla questura. "Cambieremo percorso da un momento all'altro", per evitare la reazione della polizia. 

In attesa dei nuovi grandi eventi, mercoledì prossimo si terrà un Comitato per l’ordine e la sicurezza. Era destinato a trattare soprattutto le misure di sicurezza per il G20 previsto per il 30 e il 31 ottobre, dovrà farlo con l’incognita “no Green pass”.

   

Le "premesse per scioglimento" di Forza Nuova. I neofascisti: "Continueremo"

In queste ore intanto sono in corso le verifiche dei filmati registrati dal personale della polizia scientifica, per valutare altre condotte relative ai fatti accaduti. Certo è che Forza Nuova non sembra intenzionata a fermarsi. Sono gli stessi membri del gruppo neofascista a scriverlo su Telegram. "Il regime è in difficoltà, la giornata romana di sabato fa da spartiacque tra vecchio e nuovo". E rilancia: "Non è certo arrestando alcuni nostri dirigenti che il sistema impaurito e nervoso potrà fermarlo; nemmeno lo scioglimento di Fn potrebbe invertire la rotta di quanto sta avvenendo e avverrà nelle prossime settimane". 

  

"Non possiamo accettare che nel nostro paese ci siano aggressioni di questo tipo quindi su FN è una valutazione che affidiamo alla magistratura ma anche io ritengo che ci siano le condizioni per lo scioglimento" ha detto Giuseppe Conte in visita alla sede della Cgil assaltata. "È evidente che ci sia una volontà deliberata di condurre attacchi squadristi e questo non lo possiamo accettare". A Conte fa eco Michele Emiliano, che si spinge a chiedere anche lo scioglimento di Casapound. Il presidente della regione Puglia, che ha fatto visita alla Cgil a Nardò per portare la sua solidarietà, è stato però contestato dal sindacato. Nardò è infatti la città del sindaco Pippi Mellone, vicino a Casa Pound, che Emiliano ha appoggiato.

È poi il segretario del Pd, Enrico Letta, ospite di Mezz'ora in più, a tornare sulle violenze di Roma: "Bisogna che non ci sia alcuna forza politica che legittima in un modo o nell'altro queste forme di violenza. Oggi tutti hanno condannato, ma tutto questo è nato perché da mesi ci sono ambiguità e si liscia i pelo a queste ambiguità", dice, in riferimento a Salvini e Meloni. "Quello che è successo è molto grave sia perché indicazione di un malessere diffuso sia perché c'è il risorgere della violenza" continua. "Credo che bisogni alzare la guardia, ed essere netti sulla questione dello scioglimento di Forza Nuova. Noi presenteremo una mozione parlamentare. Bisogna stare molto attenti alle prossime manifestazioni e fare un lavoro di prevenzione più efficace". 

  

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