Lo storico e gli scoppiati

"Non sono fascisti. Sono selvaggi. Usata per tutto la parola fascismo si svuota"

Il ritorno del fascismo è la parola spugna, il “secchio” di tutti gli squilibrati

Carmelo Caruso

L'assalto alla sede della Cgil e il riflesso eterno del fascismo. "Fascismo non significa più nulla quando diventa una parola che si può applicare a tutto. Propongo visite guidate nelle terapie intensive". Le idee dello storico del fascismo, Emilio Gentile

Chiamateli con il loro vero nome. Chiamateli come li chiama Emilio Gentile, l’allievo di Renzo De Felice, l’autore di Storia del partito fascista,  l’emerito di Storia contemporanea alla Sapienza. Non chiamateli fascisti. Chiamateli “selvaggi”.

Caro professore, ci rivela quante telefonate ha finora  ricevuto per commentare la “democrazia in pericolo”, delineare “i nuovi caratteri del fascismo”?  Siamo i primi? “Non lo siete. E la mia risposta è sempre la stessa. È quella che ho dato in un testo dal titolo Chi è fascista edito da Laterza”. Possiamo virgolettare? “Certo. ‘Non credo che abbia alcun senso, né storico né politico, sostenere che oggi c’è un ritorno del fascismo in Italia, in Europa o nel resto del mondo’ ”. 

 

Lo storico Gentile sull'assalto alla Cgil: "Fascismo non significa più nulla se si può applicare a tutto"

    

Sono passati due anni dalla pubblicazione di quel testo. Conferma ancora? “Confermo. Cerco periodicamente di liberarmi da questa domanda (“sta tornando il fascismo?”) offrendo sempre la stessa risposta. Fascismo non significa più nulla quando diventa una parola che si può applicare a tutto. È come la mafia. Se tutto è mafia, niente è mafia. È ormai una delle quattro parole italiane entrate nel lessico internazionale insieme a spaghetti, pizza e appunto mafia. Non sappiamo neppure inventarci una nuova parola”.

   

Da quanto tempo si vaticina il ritorno del fascismo che è la parola spugna, il “secchio” di tutti gli squilibrati? “Ero ancora piccolo ma già se ne parlava. Non c’è nulla di nuovo. È un’onda lessicale che si alza e si abbassa. Anche quello di oggi non è un effettivo ritorno del fascismo ma un uso sempre più elastico della parola”. Dove si trova? “Mi sono rifugiato in Molise per motivi familiari legati alla pandemia”. Ha visto le immagini dell’assalto alla Cgil di Roma? “Le ho viste. E infatti non mi chiedo se il pericolo sia il ritorno del fascismo. Mi chiedo quanti erano. Diecimila? Ventimila? Come è stato possibile occupare la  sede della Cgil? Il passato è chiuso e si può studiare. Ma il presente si deve ancora capire e raccontare”.

  

  

Se non è fascismo, cos’è? “È l’età selvaggia. È l’età dei selvaggi. Un’età di ignoranza, di angoscia e di ostilità. Nasce da mezzi di informazione irrazionali e dalla stupidità. Come si può chiedere di essere ragionevoli quando in televisione si dà libero sfogo a tesi antiscientifiche? Non è più informazione ma qualcosa che ha a che fare con l’oroscopo”. La guarda anche lei questa informazione da ciarlatani? “Sbircio pure io, ma io ho qualche arma per difendermi. Mi chiedo che influenza ha su chi è disarmato”. C’è una parola che come spiega Gentile si è trasformata nella “parola universo”. È il destino che aveva già profetizzato Benedetto Croce in un articolo del  1944. Scriveva: “La qualificazione di fascista nei modi in cui ora è adoperata, rischia di diventare un semplice e generico detto di contumelia, buono per ogni occorrenza, se non si tiene fermo il proprio suo significato storico e logico”. Professore, Forza Nuova si deve quindi sciogliere? “Mi sembra che ci siano leggi. Anche questo è un dibattito già orecchiato. Si può anche sciogliere, ma non si può togliere dalla testa a chi si crede fascista di dirsi fascista”. Come si inseguono i selvaggi? “ La pandemia ha colpito i miei familiari. Ho visto con i miei occhi gli effetti. Propongo visite guidate nei reparti di terapia intensiva. Non saremo mai cattivi. Ai selvaggi non augureremo mai quel dolore. È d’accordo?”. Siamo forse fascisti?

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio