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Fare bene è meglio che fare presto
La traiettoria da seguire, i vuoti da capire, i risultati da ricordare. Per proteggere la democrazia dai ciarlatani dell’impazienza (e dell’isolamento) è ora di smontare la retorica dell’Europa incapace di prendere decisioni. Una guida anti demagogia
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Gli osservatori con la testa sulle spalle hanno capito ormai da tempo cosa sta succedendo in Europa e salvo sorprese che non ci dovrebbero essere l’atteso Consiglio Ue che si terrà oggi a Bruxelles confermerà che il coordinamento tra le principali istituzioni europee, nonostante il clima sfavorevole generato dai professionisti dell’impazienza, funziona, va avanti e riesce a portare risultati grazie a un meccanismo delicato, all’interno del quale l’idea del “fate bene” viene messa su un piedistallo più alto rispetto all’idea del “fate presto”.
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- Claudio Cerasa Direttore
Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.