Marco Minniti e Matteo Renzi (foto LaPresse)

Sta con Minniti o lancia la sua “Cosa”? Quanto pesa sul congresso Pd l'ombra delle mosse di Renzi

Redazione

Pure i renziani vorrebbero avere lumi. Sono alquanto perplessi delle intenzioni dell'ex premier

Raccontano che giorni fa Marco Minniti abbia preso il cellulare in mano per parlare direttamente con Matteo Renzi dopo che qualche giornale aveva scritto che l’ex segretario del Partito Democratico avrebbe intenzione di anticipare i tempi della sua “Cosa” e varare un soggetto politico addirittura prima delle elezioni europee. L’ex ministro degli Interni voleva capire quali fossero le reali intenzioni di Renzi. Raccontano anche che, però, non sia riuscito ad avere delle spiegazioni esaustive da parte del diretto interessato.

 

Nel frattempo pure i renziani vorrebbero avere lumi. Sono alquanto perplessi. “A Salsomaggiore – spiegano – Matteo ci ha ha fatto capire chiaramente che a lui non interessa più il Pd e che sta seriamente pensando di fare qualcosa di nuovo ma non ci ha detto ‘seguitemi’, anzi. Ci ha detto ‘’nuotate per conto vostro e noi non sappiamo bene che cosa dobbiamo fare”. Ciò che temono i renziani è di trovarsi senza più una rete di protezione dopo il congresso. Se vince Zingaretti, infatti, sanno di avere molte poche chance. Ma anche se vincesse Minniti temono che il loro spazio di azione sarà quanto mai limitato. E’ probabile che l’ex ministro dell’Interno prenda con sé i suoi fedelissimi e poi imbarchi nel gruppo dirigente solo i big dell’area che fa riferimento all’ex segretario. Sostanzialmente, Lorenzo Guerini, con cui da quando questi sta al Copasir ha un rapporto abbastanza stretto, Luca Lotti e Teresa Bellanova, il cui piglio “demagogico” fa presa sul popolo del Partito Democratico. Gli altri, invece, rischiano di andare alla deriva.

 

Intanto tutto sembra fermo. Né Lotti né Guerini hanno dato il via alle truppe renziane che dovrebbero appoggiare Minniti per la mobilitazione. E’ vero che mancano ancora diversi mesi alla data del 3 marzo però questa attesa sta snervando i renziani. In questo quadro sta riprendendo piede l’ipotesi di un rinvio del Congresso, anche se l’Assemblea nazionale di novembre ha votato per l’avvio dell'iter congressuale e la commissione apposita è stata insediata e si è già riunita.

 

Ma saranno davvero i comitati civici curati da Ivan Scalfarotto e Sandro Gozi il “germe” del nuovo partito di Matteo Renzi? Anche su questo in verità non c’è alcuna certezza. Chi conosce bene l’ex presidente del Consiglio si è andato convincendo che Renzi potrebbe “scartare” ancora una volta e fare una coda del tutto nuova senza partire da quell’esperienza che, a quanto pare, stenta a decollare. Ma altri dicono che alla fine della festa l’ex segretario non muoverà adesso le sue pedine e, piuttosto, aspetterà tempi più propizi concentrandosi ora su quello che al momento gli preme di più, ovverosia il suo documentario su Firenze che andrà in onda tra non molto.