Piero Landi (foto Facebook)

Grembiulini grillini

David Allegranti

Altri due candidati massoni nel M5s. Il caso di Landi a Lucca, scoperto dal Foglio. Nuovi dettagli

Roma. Ci sono altri due massoni tra i candidati del M5s, dopo il caso di Catello Vitiello in Campania: uno è Piero Landi, rivelato dal Foglio ieri, in campo nel collegio uninominale della Camera a Lucca e originario della Garfagnana, iscritto alla loggia Francesco Burlamacchi, entrato “in sonno” lo scorso 5 febbraio (numero di iscrizione: 58264). L’altro è Bruno Azzerboni, candidato all’uninominale in Calabria.

 

Landi è stato espulso ieri dal M5s dopo l’articolo pubblicato sull’edizione online del Foglio e adesso il partito di Grillo e Casaleggio minaccia di fargli causa per “danni di immagine”. Anche Azzerboni è stato cacciato. L’espulsione, però, non serve a nulla, perché i candidati non possono essere ritirati dai partiti e se eletti possono, al massimo, presentare (se vogliono) le dimissioni. Dimissioni che poi devono essere votate dal Parlamento. Insomma, campa cavallo. L’aspetto surreale del caso Landi è che il candidato del M5s, iniziato alla massoneria il 21 dicembre 2016, si era violentemente scagliato in due status pubblici su Facebook contro “mafie” e “massoneria”, spiegando il perché della sua candidatura: “Mi ha colpito particolarmente il buon senso delle idee portate avanti nei molteplici aspetti della vita del cittadino; nella difesa del territorio come risorsa immarcescibile e necessaria per il benessere comune; nella difesa della legalità e della trasparenza, nella lotta alle mafie e alla massoneria; nella nuova visione di paese, di un fisco amico che sostiene e indirizza anziché reprimere e penalizzare”. Insomma, Landi si è candidato contro se stesso.

 

Secondo quanto risulta al Foglio, Landi ha ottenuto l’“assonnamento” il 5 febbraio mattina. Interpellato, il Gran Maestro della Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi, ha risposto così: “Non posso confermare né smentire. Chiedetelo a lui”. Il Foglio mercoledì 14 febbraio ha contattato il candidato del M5s, ottenendo in risposta una smentita che rende la vicenda ancora più surreale. Piero Landi? “Sì”. Buongiorno, sono David Allegranti del Foglio, disturbo? “Salve, no, no”. Lei è candidato con il M5s a Lucca, giusto? “Sì, sì”. Senta, le volevo chiedere una cosa. Ho letto il suo status in difesa della legalità e della trasparenza, contro mafia e massoneria. Però mi risulta che lei fino a pochi giorni fa facesse parte della massoneria e che sia entrato in sonno recentemente”. “No… Io… no”. Lei non fa parte la loggia Burlamacchi di Lucca quindi? “No”. E non è entrato nel 2016 in questa loggia? “No”. Quindi smentisce? “…Sì”. Ma in questa associazione…. “Ma scusi, ma se ha qualcosa da dirmi ci incontriamo… Non so neanche chi è, mi perdoni”. Sono un giornalista del Foglio, mi sono presentato. “Sì, sì, ho capito ma non la conosco, ecco, potrebbe essere uno scherzo, lei sa…”. No, no guardi: sono David Allegranti del Foglio… Non so come altro qualificarmi. “No, va bene, va bene”. Quindi lei smentisce?. “Smentisco”. Smentisce di aver mai fatto parte di questa loggia? “Smentisco”. Ho capito. E in questa associazione che lei aveva fondato a Lucca, “Italia punto e a capo”, non c’erano appartenenti alla massoneria? “No il problema forse allora è questo: io sono un storico amico di Gianluigi Guidi (ex Maestro Venerabile  della Loggia Francesco Burlamacchi, ndr). Con il quale – non solo con lui – abbiamo condiviso una comunità intanto di ascolto rispetto ai problemi che abbiamo qui nella valle, nella Garfagnana. Noi abitiamo in un territorio montano. E difficilmente ci si vive bene, perché è difficile vivere in montagna. E allora, insieme ad altre persone, circa un anno e mezzo-due anni fa, abbiamo dato vita a un tavolo di confronto di idee. Tra l’altro penso che non sia stato nemmeno registrato l’atto di questa associazione, ma non volontariamente… Non è che non l’abbiamo fatto perché non c’era il tempo di farlo, ma perché non lo ritenevamo nemmeno…” Sì questo lo capisco, ma in questa associazione ci sono appartenenti alla massoneria? “Sì, però io non posso dirle altro. Sì, perché è noto a tutti ma… Non… Naturalmente da questo movimento o comunità di ascolto io ho dato le dimissioni appena ho dato le disponibilità al M5s. Non sono più con loro”.

 

La smentita evidentemente non è stata convincente. Landi resta candidato ma non fa più parte del M5s, così come i “fratelli” Vitiello e Azzerboni. “Li inibiamo dall’utilizzo del simbolo – ha spiegato ieri il M5s – e ci riserviamo di agire nelle opportune sedi al fine di risarcire eventuali danni di immagine cagionati al M5s”.

  • David Allegranti
  • David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.