Con Fitto, senza Salvini. La nuova Forza Italia vista dal berlusconiano Matteoli

Redazione
“O si fa presto, o è inutile stare qua a cincischiare. Tanto vale correre da soli già in queste amministrative, senza alleati”. Senza Salvini. “E poi ripartire, ricostruire Forza Italia, con i congressi, le strutture… Però dopo un gesto di orgoglio”.

Roma. “O si fa presto, o è inutile stare qua a cincischiare. Tanto vale correre da soli già in queste amministrative, senza alleati”. Senza Salvini. “E poi ripartire, ricostruire Forza Italia, con i congressi, le strutture… Però dopo un gesto di orgoglio”. E insomma tutto tranne M., come dice il direttore di questo giornale: tutto tranne Matteo (Salvini). Si può anche fare, annuisce Altero Matteoli. “Ricostruire la coalizione di centrodestra è difficile”, dice. “Alfano è con la sinistra. E ogni volta che si avvicina a noi, giustamente Renzi si arrabbia e lo richiama. Quello del Nuovo centrodestra d’altra parte è un progetto politico finito. Sono già divisi, esploderanno, è questione di tempo. Sono divisi in tre: quelli che resistono nell’idea del centro, quelli che vogliono tornare con noi, e quelli che bussano con prepotenza alle porte del Pd. E Renzi li risucchierà in qualche modo. L’aspetto di questa maggioranza, del governo, è destinato a cambiare”.

 

Poi c’è la Lega, il vostro strano alleato. “Che è un capitolo ancora più ingarbugliato del Nuovo centrodestra. Salvini è contro l’euro ed è contro il Ppe, contro il Partito popolare europeo”. A proposito, ieri mattina Deborah Bergamini e Giovanni Toti sono stati a Berlino per parlare con i vertici del Partito popolare europeo, per tranquillizzarli. Lì Salvini non piace. “Il tentativo di Salvini di federarsi con la signora Le Pen li preoccupa. Di conseguenza li preoccupa che Salvini sia nostro alleato… E forse non sanno nemmeno che Marine Le Pen, paragonata a Salvini, è in realtà una moderata”. Ma con Umberto Bossi voi ci siete stati, insieme, per parecchi anni. “Guardi che era molto meglio quando la Lega diceva ‘Roma ladrona’, ma poi alla fine a Roma ci veniva e governava nei ministeri assieme a noi. La Lega di Bossi giocava in serie A, distingueva i comizi dalle cose serie”. Facevano valere un principio di realismo politico: il dito medio come mezzo, non come fine. “Bossi non ci ha mai chiesto di spostarci su un terreno – e faccio un complimento a Salvini – ‘ideologico’. Voglio dire che Bossi non ha mai preteso che noi diventassimo degli strani urlatori. Bossi ha urlato, sì, ha usato il turpiloquio, accidenti se lo ha fatto, ma il suo orizzonte era sempre il governo. A Roma come nelle regioni. Se vuoi cambiare le cose, se vuoi incidere nella società, devi governare. Altrimenti fai come Grillo”. E Salvini? “Non mi pare abbia la stessa ambizione di Bossi. Noi abbiamo governato in questi ultimi vent’anni, ma anche quando siamo stati all’opposizione ci siamo sempre proposti come alternativa di governo. Fare l’opposizione per fare l’opposizione mi sembra ben misera cosa. Lo dico sul serio: a che serve?”.

 

[**Video_box_2**]E Matteoli è l’uomo della diplomazia dentro Forza Italia. Il Cavaliere lo ha inviato a parlamentare con il ribelle, con Raffaele Fitto. Altro guaio in casa. “L’ho visto stamattina”, cioè ieri per chi legge. E com’è andata? “Abbiamo due, tre giorni di tregua. Lui ha fatto le sue richieste, adesso le devo trasmettere a Berlusconi. Ancora, con il Cavaliere, non ci ho parlato. Ma capirsi non mi pare affatto impossibile, in questo caso”. E cosa vuole Fitto? “Fitto non ci chiede un programma alternativo. E’ polemico con il patto del Nazareno (che però mi sembra non goda di buona salute). E poi vuole essere rassicurato sull’organigramma all’interno del nostro movimento. Sono cose che, lavorandoci, si possono risolvere. Piastrella dopo piastrella”. Ma il tempo non è tantissimo: a fine mese vanno consegnati i simboli, poi ci sono altri trenta giorni per consegnare le liste e gli apparentamenti. Intanto Fitto minaccia candidature in autonomia. “Guardi. Tutto è possibile. La invito a immaginare questa scena: Forza Italia che corre da sola, senza la Lega, ma che annuncia i congressi, la ristrutturazione interna, assieme a Raffaele Fitto, tutti contenti”. Con Berlusconi leader. “Certo. Questo va da sé”. E insomma Matteoli quasi descrive una specie di paradiso.