Silvio Berlusconi (foto LaPresse)

Orgoglio azzurro contro l'Italia dei due Matteo

Claudio Cerasa
Rinascere o vivacchiare? Cresce dentro Forza Italia il partito dell'andiamo da soli alle elezioni. Le due strade in vista dell'incontro con Salvini.

Dentro Forza Italia la chiamano operazione "orgoglio azzurro" ed è una mossa insieme ambiziosa ma anche spericolata: dare un gioioso e spregiudicato calcio nel sedere ai due Matteo, quello di Firenze e quello di Milano, prendere atto che in questa fase politica le uniche iniziative che funzionano coincidono con alleanze rischiose che rischiano di trasformare Forza Italia in un partito vuoto, al rimorchio e privo di identità e utilizzare le prossime regionali per fare, sono parole ascoltate a Palazzo Grazioli e ad Arcore, piazza pulita degli attuali equilibri del partito anche all'interno della sua classe dirigente. Che tradotto significa: alle regionali, a partire dal Veneto e arrivando persino fino alla Campania, il partito di Berlusconi, a costo di perdere, va da solo.

 

La settimana sarà utile e decisiva per capire se il partito dell'azzardo e dell'orgoglio azzurro prevarrà sul partito della realpolitik estrema e dunque sul partito della necessità, per Forza Italia, di restare aggrappata al governo di due regioni come Veneto e Campania, ma in queste ore la tentazione isolazionista di Berlusconi esiste e sarà la posizione con cui il Cav arriverà all'incontro con Salvini nei prossimi giorni (incontro al quale Berlusconi arriva mosso anche da una certa voglia di ridimensionare il gallo cedrone della Lega). Le strade sono due: orgoglio, per poi azzerare tutto o ripartire, o resistenza, per non sparire anche a costo di vivacchiare? Difficile dire quale sarà la direzione finale di Forza Italia. Più facile dire che la carta dell'orgoglio azzurro nelle ultime ore è diventata qualcosa in più di una semplice tentazione. Chissà.

  • Claudio Cerasa Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.