Protesta Radicale: “Referendum sull'Atac, Raggi rispetti la volontà dei romani"

“Quanto vale il voto di 30mila romani?”, domanda il gruppo per sostenere il referendum sulla messa a gara del trasporto pubblico locale, ignorato dal M5s

Luca Prizia

“Quanto vale uno?”: un gruppo di radicali si è presentato ieri sera ai piedi di Spelacchio, l'albero di Natale di piazza Venezia che stava per essere smantellato, per sostenere il referendum sulla messa a gara del trasporto pubblico locale. Proprio al momento dell’arrivo dell’assessora Montanari, i radicali hanno iniziato la loro protesta contro il mancato referendum su Atac.

  

"L’amministrazione Raggi vuole affidare ancora ad Atac il trasporto pubblico senza convocare il referendum Mobilitiamo Roma chiesto da 33 mila cittadini romani. La democrazia non si cancella" – scrivono i Radicali su Facebook. In mano locandine con le sagome dei rappresentanti della giunta capitolina e un punto interrogativo in mezzo alla faccia. “Quanto vale il voto di 30mila romani? Raggi indìca il referendum e rispetti la volontà dei romani. C’è tempo fino a fine mese”, hanno protestato i radicali.

    

Il comune invece ha deciso di prolungare il contratto di affidamento del servizio in house, senza gara e senza trasparenza, all’Atac. L’azienda pubblica di trasporto romana ha perso tra il 2009 e il 2016 circa 1,4 miliardi di euro, nonostante abbia ricevuto oltre 5 miliardi di sussidi pubblici. Immediata la replica degli attivisti M5s presenti a piazza Venezia: “Andatevene”, hanno detto ai radicali che hanno risposto scandendo l’hashtag #prossimafermatareferendum.

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