
Matteo Renzi alla presentazione romana del suo libro (foto LaPresse)
E Renzi disse: "Qui qualcuno vuole rompere..."
L'ex premier scrive ai suoi: "Su Mes, Autostrade e nomine la maggioranza sbanda". Il risiko delle commissioni (con Iv che soffre), le tensioni tra Conte e Di Maio, i dubbi di Franceschini
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Certo, a metterli uno in fila all'altro, fanno quasi impressione. Nodi irrisolti che s'aggrovigliano in un viluppo di litigi, incognite, baruffe. E quando Matteo Renzi, poco dopo le tre del pomeriggio, li elenca ai suoi parlamentari, si capisce che l'aria sul governo s'è fatta fosca assai. "Mes, Autostrade, Autorità di garanzia e Commissioni. Purtroppo su questi temi la maggioranza sta sbandando fin troppo. Sembra che qualcuno voglia tirare o rompere la corda". E del resto, per ciascuno degli argomenti indicati dall'ex premier, di fibrillazione ce n'è fin troppa, nei corridoi di Montecitorio. Solo che non si capisce bene chi sia a voler propiziare l'incidente. Sul Mes si voterà mercoledì, in Parlamento, quando Giuseppe Conte riferirà alle Camere per un'informativa in vista del Consiglio europeo del 17 luglio: Emma Bonino ha depositato una mozione che impegna il governo a richiedere senza indugi i prestiti del Fondo salva stati, e non c'è nessuno, né a Palazzo Chigi né al Nazareno, che si sia premurato di stabilire, e comunicare, come scampare all'imboscata. Nel Pd il nervosismo è ai massimi livelli, sul tema: "Una decisione di merito va presa", ci ha detto oggi Bruno Astorre, segretario del Pd laziale e senatore vicino a Dario Franceschini. "Anche perché qui al Senato i numeri della maggioranza sono talmente risicati che l'ambiguità e l'incertezza del governo sui temi più importanti aumenta in modo pericoloso il rischio di incidenti". Renzi ai suoi non ha ancora dato disposizioni, ma è evidente che il gruppo di Italia viva sarà fortemente tentato di appoggiare la mozione di Più Europa.
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