Europa Ore 7

Un grande assegno dell'Ue per l'Africa

Respiri sull'Ucraina, ma non c'è da fidarsi sulla promessa di ritiro di Putin. Johnson trolla l'Ue sulle sanzioni, la Commissione propone il bonus difesa, le emissioni dell'Ue vicine al livello pre pandemia. Il portavoce lepenista al Parlamento europeo sospeso da Le Pen per alto tradimento

David Carretta

Nella sua visita in Marocco e in Senegal la scorsa settimana, la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha annunciato la cifra astronomica di 150 miliardi

La crisi con la Russia sull'Ucraina ha fatto quasi dimenticare all'Unione europea l'importante appuntamento che ha fissato nel calendario per domani e dopodomani: il summit Ue-Unione Africana, destinato a rilanciare le relazioni con il continente che sta dall'altra parte del Mediterraneo. Circa 50 capi di stato e di governo africani sono attesi a Bruxelles per la due giorni di vertice, a cui parteciperanno anche i leader dei 27 stati membri. “Sono quasi tutti. E' un segnale di grande interesse”, ci ha spiegato un diplomatico europeo: “Abbiamo avuto divergenze in passato su alcune questioni. Ma ci stiamo dirigendo verso un evento serio e di successo”. L'annuncio più atteso riguarda l'assegno che l'Ue è pronta a firmare per l'Africa. Nella sua visita in Marocco e in Senegal la scorsa settimana, la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha annunciato la cifra astronomica di 150 miliardi.

 

Primo problema: nessuno sa nelle capitali come si arriva a 150 miliardi, che rappresenta metà del Global Gateway, cioè il piano dell'Ue per gli investimenti nel mondo che dovrebbe fare concorrenza alle Nuove vie della seta della Cina. “Ci sono 100 modi per calcolare questi numeri”, ci ha detto il diplomatico europeo. Bloomberg ha ottenuto una bozza della lista dei progetti che potrebbero essere finanziati dall'Ue in Africa: reti di trasporto e i progetti energetici, digitali, educativi e sanitari in Africa, e cercare di rispondere all'influenza della Cina sul continente dall'altra parte del Mediterraneo. Ma la cifra indicata è molto più bassa: 20 miliardi di euro. L'Ue intende attrarre investimenti privati utilizzando fondi pubblici come garanzie, utilizzando l'effetto leva. Ci sono corridoi strategici, cavi internazionali sottomarini, interconnessioni energetiche e rinnovabili in Senegal, Costa d'Avorio, Egitto, Marocco e Kenya. Ma la Cina nel 2018 aveva promesso 60 miliardi di prestiti per finanziare le infrastrutture in Africa.

 

Secondo problema: due terzi dei finanziamenti dovrebbero arrivare dagli stati membri dell'Ue secondo la formula "Team Europe". E alcuni governi sono reticenti a impegnare i propri fondi per ragioni di ristrettezze di bilancio o dubbi sui progetti da finanziare. La lista che sarà pubblicata è “un inventario”, ci ha spiegato il diplomatico europeo: "Non tutti i progetti hanno raggiunto il livello di maturità. Non è una lista di cose che faremo. E' una lista di progetti su cui siamo interessati". Alcuni progetti “non sono stati discussi con l'Africa o con i 27 stati membri”. Insomma, “non è un impegno che li faremo tutti”.

 

Terzo problema: non tutti i dettagli della dichiarazione del summit Ue-Unione Africana “sono stati finalizzati”, ci ha detto il diplomatico europeo. I negoziati potrebbero proseguire anche dopo l'incontro. Esistono divergenze sui vaccini, con i paesi africani che chiedono una donazione di 700 milioni di dosi contro le 450 promesse dall'Ue. “L'Europa è il numero uno per i vaccini sull'Africa, non solo vaccini, ma per cooperare sulla produzione di vaccini e sull'assistenza per la vaccinazione. Perché il collo di bottiglia non sono le dosi di vaccino, ma raggiungere le persone in Africa”, ci ha spiegato il diplomatico europeo. Anche sulla politica migratoria rimangono dei punti aperti. L'Ue chiede l'impegno a cooperare nei rimpatri e di accettare la presenza di Frontex. I paesi africani sono molto meno entusiasti.

 

Quarto problema: il contesto politico europeo e africano. Il summit è l'occasione di grandi annunci e slogan altisonanti. "I problemi dell'Africa sono i nostri problemi, quando risolviamo questi problemi risolviamo anche i nostri”, ha detto ieri l'Alto rappresentante, Josep Borrell, davanti al Parlamento europeo. Solo che i problemi in alcuni paesi africani si stanno moltiplicando. La missione militare dell'Ue in Mali potrebbe essere chiusa (Emmanuel Macron dovrebbe annunciare il ritiro questa sera). La Tunisia sta tornando all'autocrazia. In Etiopia è in corso una guerra da oltre un anno nel Tigrai. I colpi di stato si stanno moltiplicando (Guinea, Sudan e Burkina Faso negli ultimi sei mesi). “Non dobbiamo essere troppo paternalistici. Al contrario”, ci ha detto il diplomatico europeo. Effettivamente anche l'Ue ha i suoi problemi interni. Infatti ecco il quinto problema del summit Ue-Africa: la Polonia, che è in aperto conflitto con la Commissione sullo stato di diritto, ha minacciato di non firmare la dichiarazione finale.

 


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di mercoledì 16 febbraio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

L'Ue respira sull'Ucraina, ma non si fida della promessa di ritiro di Putin - Il presidente russo, Vladimir Putin, ieri ha detto di non volere una guerra in Ucraina e ha promesso il ritiro di una parte delle truppe ammassate al confine. Come spieghiamo sul Foglio, la diplomazia del megafono, la minaccia di sanzioni e l'unità del fronte occidentale sembrano aver funzionato, spingendo Putin a fare un passo indietro. Ma né l'Ue, né la Nato, né gli Stati Uniti si fidano delle promesse del presidente russo. L'invasione dell'Ucraina "resta un rischio concreto", ha detto il presidente americano, Joe Biden: il ritiro delle truppe russe "non è ancora verificato". Secondo il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, c'è "spazio per cauto ottimismo", ma non ci sono ancora "segnali" di de-escalation sul terreno. Anche la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha mantenuto un messaggio di fermezza. In un'intervista a Brahim Maarad dell'AGI, von der Leyen ha assicurato che, in caso di invasione russa, l'Ue è in grado di rispondere con le sanzioni in 48 ore. La presidente della Commissione ha usato parole molto dure nei confronti di Gazprom e ha assicurato di avere un piano per forniture alternative se la Russia dovesse decidere di tagliare il gas.
 

Johnson trolla l'Ue sulle sanzioni, ma da che pulpito - Il primo ministro britannico, Boris Johnson, ieri ha chiesto a Ursula von der Leyen di "rafforzare" la sanzioni dell'Ue in caso di aggressione militare della Russia contro l'Ucraina. Johnson ha salutato positivamente "l'unità degli alleati, ma ha detto che può essere fatto di più per misure coordinate", ha detto un portavoce di Downing Street. Von der Leyen ha spiegato che Ue e Regno Unito "si stanno coordinando in modo stretto". Dopo una conversazione con il premier canadese, Justin Trudeau, ha detto che "le sanzioni inizieranno al vertice della scala". In altre parole, nel mirino c'è la cerchia ristretta di Putin, compresi gli oligarchi. Sul Foglio Daniele Raineri spiega che i soldi russi a Londra non dispiacciono troppo a Boris Johnson: non c'è soltanto l'amore del ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, con le sue proprietà di lusso, ma l'establishment putiniano che coltiva interessi e influenze nel Regno Unito.

Putin tiene viva la minaccia del riconoscimento del Donbass - La Duma russa ieri ha chiesto a Vladimir Putin di riconoscere le sedicenti repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, le due province separatiste del Donbass in mano ai ribelli sostenuti dalla Russia. E' una carta in più che il presidente russo non ha esitato a mostrare (senza giocarla) la conferenza stampa seguita all'incontro di ieri con il cancelliere tedesco, Olaf Scholz. "E' in corso un genocidio", ha detto Putin, facendo il parallelo con l'intervento della Nato nella ex Jugoslavia. Il presidente russo per ora ha spiegato che cercherà una soluzione nell'ambito degli accordi di Minsk. Scholz lo ha accontentato evocando la "formula Steinmeier" che è favorevole alla Russia (e non è mai stata accettata dall'Ucraina. E in Ucraina? Sul Foglio Cecilia Sala spiega che oggi è il Giorno dell'Unità: gli ucraini si mostrano danzerini per evitare la fuga di stranieri e di capitali.
 

La guerra perenne di Putin - Poco dopo che Vladimir Putin ha promesso di perseguire la strada della diplomazia, ieri l'Ucraina è stata vittima di un cyber-attacco contro il ministero della Difesa e due delle sue grandi banche. Nel frattempo, in Russia l'oppositore Alexei Navalny è stato sottoposto a un altro processo con il rischio di una condanna a oltre 10 anni di carcere. Sul Foglio Micol Flammini spiega che Putin è in guerra perenne e i fronti sono due: uno esterno e l'altro interno. L'Ucraina e Navalny servono a mantenere in piedi il potere del presidente russo.
 

La Commissione lancia la costellazione satellitare per le connessioni sicure - La Commissione ieri ha presentato il suo piano per lanciare un sistema di connettività sicuro dell'Ue basato sulla tecnologia spaziale, che affiancherà le altre due costellazioni satellitari europei, Galileo per la geolocalizzazione e Copernicus per l'osservazione. L'obiettivo è di garantire la disponibilità di un accesso ininterrotto e a copertura mondiale a servizi di comunicazione, necessari alla protezione di infrastrutture critiche, alla sorveglianza e ad applicazioni essenziali per l'economia. Il nuovo sistema di connettività satellitare dovrebbe permettere al settore privato di erogare servizi commerciali che offrano a cittadini e imprese accesso a connessioni avanzate, affidabili e veloci, anche nelle zone bianche non coperte dalla 5G. Il sistema dovrebbe assicurare anche la connettività in zone geografiche di interesse strategico come l'Africa e l'Artide. Il costo complessivo è stimato dalla Commissione a 6 miliardi di euro. Dal bilancio dell'Ue saranno stanziati 2,4 miliardi nel periodo 2022-27, mentre il resto dei finanziamenti dovrebbe arrivare da contributi nazionali e dell'Agenzia spaziale europea e dagli investimenti del settore privato. Il dispiegamento iniziale dei satelliti dovrebbe avvenire entro la fine del 2023, l'erogazione di servizi iniziali e la prova in orbita della crittografia quantistica entro il 2025, mentre il sistema dovrebbe essere completato entro il 2028.
 

La Commissione propone il bonus difesa dell'Ue - La Commissione ieri ha presentato anche un nuovo pacchetto sulla Difesa dell'Ue, volto ad affrontare "l'intera gamma di sfide, dall'industria della difesa convenzionale e dalle attrezzature terrestri, marittime e aeree, alle minacce informatiche, ibride e spaziali, alla mobilità militare e alla rilevanza dei cambiamenti climatici". C'è anche una tabella di marcia relativa alle tecnologie critiche per la sicurezza e la difesa. Ma l'annuncio più significativo riguarda i bonus per l'acquisizione congiunta di capacità di difesa sviluppate in modo collaborativo all'interno dell'Ue. L'obiettivo è duplice: aumentare l'interoperabilità delle forze armate dei paesi europei e sostenere la competitività della base industriale e tecnologica europea nel settore della difesa. Gli strumenti che la Commissione intende esplorare nei prossimi anni per incentivare gli appalti comuni includono una proposta per cancellare l'Iva all'inizio del 2023, l'introduzione di nuove soluzioni di finanziamenti e rivedere i meccanismi di bonus previsti dal Fondo di difesa europea. “Quando spendi insieme, spendi meglio”, ci ha detto una fonte della Commissione.
 

Il pil della zona euro più forte delle restrizioni per Delta e Omicron - Nel quarto trimestre del 2021 il pil della zona euro è cresciuto dello 0,3 per cento, nonostante una contrazione dello 0,7 per cento dell'economia in Germania, secondo la stima flash pubblicata ieri da Eurostat. Rispetto allo stesso trimestre del 2020, la crescita è del 4,6 per cento. Tra i grandi stati membri, l'aumento di pil più significativo negli ultimi tre mesi dell'anno è stato registrato in Spagna (2,0 per cento), seguita da Francia (0,7) e Italia (0,6). In Germania, invece, il pil ha registrato un calo dello 0,7 per cento. Nell'Ue a 27 il pil è cresciuto dello 0,4 per cento, con un aumento del 4,8 per cento rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Negli ultimi tre mesi dell'anno, il numero di occupati è aumentato dello 0,5 per cento sia nell'area euro sia nell'Ue a 27.
 

Le emissioni dell'Ue vicine al livello pre pandemia - Nel terzo trimestre del 2021, l'ammontare complessivo delle emissioni di gas a effetto serra dell'economia dell'Ue è stato di 881 milioni di tonnellate di CO2, appena sotto i livelli pre pandemia, secondo i dati pubblicati ieri da Eurostat. Nel terzo trimestre del 2019, l'ammontare delle emissioni era stato di 891 milioni di tonnellate. L'aumento delle emissioni rispetto al terzo trimestre del 2020 è stato del 6 per cento. Secondo Eurostat, l'incremento è "in gran parte dovuto agli effetti del rimbalzo economico". A livello settoriale, è l'industria che ha emesso più CO2 (23 per cento del totale), seguita dall'elettricità (21 per cento) e da famiglie e agricoltura (entrambi 14 per cento). Tra gli stati membri, è la Bulgaria a registrare l'aumento maggiore (22,7 per cento), seguita da Lettonia 16,2 per cento) e Grecia (13,2 per cento). I paesi che hanno registrato un calo sono Slovenia (-2,6 per cento), Lussemburgo (-2,3 per cento) e Paesi Bassi (-1,6 per cento). In Italia l'aumento è stato del 3,2 per cento. Secondo Eurostat, malgrado gli effetti del rimbalzo, "il trend di lungo periodo delle emissioni di gas a effetto serra dell'Ue mostra una riduzione stabile verso gli obiettivi dell'Ue".
 

La zona euro registra un deficit commerciale per i prezzi dell'energia - L'area euro ha registrato un deficit commerciale di 4,6 miliardi di euro a dicembre del 2021, in gran parte a causa dell'aumento dei prezzi delle importazioni energetiche, secondo la stima flash pubblicata da Eurostat. Complessivamente a dicembre le esportazioni dell'area euro verso il resto del mondo hanno raggiunto i 218,7 miliardi di euro, con un aumento del 14,1 per cento rispetto allo stesso mese del 2020. Le importazioni dal resto del mondo hanno raggiunto 223,3 miliardi, con un aumento del 36,7 per cento. Nel corso del 2021, da gennaio a dicembre, l'area euro ha comunque registrato un surplus commerciale di 128,4 miliardi con un valore di 2.434,3 miliardi di esportazioni e 2.395,9 miliardi di importazioni. Per l'Ue a 27 il deficit commerciale di dicembre è stato di 10 miliardi, mentre l'avanzo per il 2021 è stato di 68,9 miliardi.
 

Le esportazioni britanniche verso l'Ue crollano a causa della Brexit - Per gli appassionati di Brexit, i dati di Eurostat l'uscita del Regno Unito dal mercato unico sembra aver avuto un impatto soprattutto sulle esportazioni britanniche verso l'Ue. Dal primo gennaio del 2021 il Regno Unito non è più protetto dal periodo transitorio successivo alla Brexit, che aveva consentito di continuare a beneficiare della libera circolazione delle merci. Tra gennaio e dicembre 2021 le esportazioni dell'Ue verso il Regno Unito sono aumentate del 1,9 per cento rispetto allo stesso periodo del 2020, mentre le importazioni dell'Ue dal Regno Unito hanno subito un calo del 13,6 per cento.
 

Il portavoce lepenista al Parlamento europeo sospeso da Le Pen per alto tradimento - L'eurodeputato francese Nicolas Bay, vicepresidente del gruppo di estrema destra di Identità e democrazia, è stato sospeso da tutti i suoi incarichi nel Rassemblement National dopo che Marine Le Pen lo ha accusato di "alto tradimento". La ragione? Bay avrebbe trasmesso informazioni al rivale di Le Pen nel campo dell'estrema destra in vista delle presidenziali, Eric Zemmour. "Abbiamo ricevuto conferma che Nicolas Bay, approfittando della sua presenza nelle più alte istanze della campagna, trasmette da mesi elementi strategici e confidenziali al nostro concorrente diretto Eric Zemmour", ha spiegato il Rassemblement National: "L'ufficio esecutivo del Rassemblement National ha preso la decisione di sospenderlo da suo portavoce di campagna, così come da tutte le sue altre responsabilità".
 

La Promozione Sassoli per il prossimo anno accademico del Collegio d'Europa - Il Collegio d'Europa di Bruges e Natolin ha scelto di dedicare a David Sassoli, l'ex presidente del Parlamento europeo scomparso all'inizio dell'anno, la nuova promozione per il prossimo anno accademico 2022-23. "Sassoli era un europeista sincero e impegnato. La sua visione dell'Europa era segnata da solidarietà, democrazia e colmare il divario tra le istituzioni e le istituzioni europee", ha detto il Collegio d'Europa in un comunicato. Il nome di Sassoli è risultato di gran lunga il più popolare in un sondaggio sul prossimo patrono della promozione. "Sono sicura che il suo sorriso e la sua mente aperta, la sua curiosità, la sua determinazione e generosità guideranno generazioni di europei verso un'integrazione migliore del nostro continente", ha detto il rettore del Collegio d'Europa, Federica Mogherini.

 

 


Accade oggi in Europa

– Corte di giustizia dell'Ue: sentenza sul ricorso di Ungheria e Polonia contro il meccanismo di condizionalità sullo stato di diritto

– Parlamento europeo: sessione plenaria (dibattiti sulle relazioni Ue-Russia, lo stato di diritto nell'Ue e le conseguenze della sentenza della Corte di giustizia, le priorità dell'Ue per la 66a sessione della Commissione Onu sullo status delle donne, un approccio armonizzato dell'Ue alle misure di viaggio)

– Parlamento europeo: conferenza stampa dei deputati Sarvamaa, Gardiazabal Rubial, Cseh e Freund sulla sentenza della Corte di giustizia dell'Ue sul meccanismo di condizionalità sullo stato di diritto

– Presidenza francese dell'Ue: riunione informale dei ministri responsabili dello Spazio

– Commissione: la presidente partecipa all'evento "Vaccine Equity for Africa" organizzato da BioNTech a Marburg

– Commissione: visita del vicepresidente Timmermans a Hanoi in Vietnam (fino al 18 febbraio)

– Consiglio: riunione del Coreper; riunione del Comitato politico e di sicurezza

– Banca centrale europea: riunione di politica non-monetaria del Consiglio dei governatori

– Eurostat: dati sulla produzione industriale a dicembre del 2021; dati sull'eccesso di mortalità fino a dicembre del 2021; dati sul latte nel 2021; dati sulla percentuale di combustibili fossili nell'energia disponibile nel 2020

– Nato: riunione dei ministri della Difesa