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In Ucraina

Cosa sappiamo del missile russo che ha quasi colpito Zelensky e il premier greco Mitsotakis

Un missile russo è esploso a poche centinaia di metri di distanza dai due leader. Un attacco che ha causato cinque morti civili e rivendicato con successo da Mosca. "Un'esperienza impressionante", ha detto Mitsotakis

Ha rischiato di causare un escalation della guerra senza precedenti. Nella mattinata di ieri la Russia ha lanciato un attacco nella zona portuale di Odessa negli stessi minuti in cui si stava tenendo un incontro tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis. Stando a quello che è emerso anche durante la notte, uno dei razzi del bombardamento sarebbe esploso a poche centinaia di metri dai due presidenti, che avrebbero avvertito il rumore dello scoppio da lontano. La stampa greca ha parlato di una distanza di 150 metri, mentre fonti ucraine parlano di 500-800 metri.

 

 

Nonostante entrambi i politici non siano stati colpiti, l'attacco russo sopra alla città ha causato cinque morti. Tutti civili, nessun membro dello staff di uno o dell'altro presidente. Mosca, attraverso un comunicato del ministero della Difesa, non ha parlato della vicinanza degli attacchi ai due leader europei, ma ha semplicemente confermato di avere colpito con successo l'obiettivo: una fabbrica di droni marini.
 

La visita con il premier greco si è poi svolta regolarmente, nonostante l'esplosione. Mitsotakis si trovava a Odessa in segreto. Il bilaterale non era noto, proprio per evitare di attirare attenzioni russe, una consuetudine di tutti i dirigenti stranieri che viaggiano in paese di guerra. Il primo ministro greco si stava infatti dirigendo a Bucarest in occasione della riunione del Partito popolare europeo. "Alla fine della visita al porto abbiamo sentito un segnale di allarme e potenti esplosioni accanto a noi", ha detto, parlando di quella che è stata un'esperienza "impressionante", attraverso la quale ha capito in prima persona come "questa guerra colpisca tutti e non risparmi nessuno".

 

"Esprimo la mia più netta condanna per l’attacco perpetrato oggi a Odessa durante l’incontro tra Volodymyr Zelensky e Kyriakos Mitsotakis. Questo ennesimo atto di intimidazione russo non sortirà alcun effetto e non indebolirà la resistenza ucraina, al fianco della quale l’Italia e il suo governo sono schierati senza cedimenti", ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, commentando quanto accaduto.
 

Condanne anche dalla Casa Bianca e dai vertici dell'Unione europea, tra cui dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen: "Nessuno è intimidito da questo nuovo tentativo di terrorismo, certamente non i due leader sul campo né il coraggioso popolo ucraino. Più che mai, siamo al fianco dell’Ucraina", ha scritto su Twitter. Tra i commenti, spicca: "No more words. Just send weapons", cioè "basta parole, inviate le armi".