Gli Stati Uniti sono al fianco di Israele, dice Biden. Il discorso integrale

La risposta “rapida e schiacciante” se quegli orrori di Hamas fossero arrivati a Washington. L'assistenza militare a Tel Aviv e il rinfianco delle forze americane nella regione, il supporto per salvare gli ostaggi e il fronte diplomatico con i partner israeliani ed europei. E poi la protezione degli ebrei in America

Ci sono momenti in questa vita – e lo dico letteralmente – in cui il male puro e semplice si scatena su questo mondo.


Il popolo di Israele ha vissuto uno di questi momenti questo fine settimana. Le mani insanguinate dell’organizzazione terroristica Hamas – un gruppo il cui scopo dichiarato è quello di uccidere gli ebrei. E’ stato un atto di pura malvagità. Più di 1.000 civili massacrati – non solo uccisi, massacrati – in Israele.  Tra questi, almeno 14 cittadini americani uccisi. Genitori massacrati mentre usavano i loro corpi per cercare di proteggere i propri figli. Rapporti che fanno rivoltare lo stomaco su bambini uccisi. Intere famiglie uccise. Giovani massacrati mentre partecipavano a un festival musicale per celebrare la pace. Donne stuprate, aggredite e fatte sfilare come trofei. 

 

  
Le famiglie hanno nascosto la loro paura per ore e ore, cercando disperatamente di tenere i propri figli in silenzio per evitare di attirare l’attenzione. E migliaia di feriti, vivi ma che portano con sé i fori dei proiettili, le ferite da schegge e il ricordo di ciò che hanno subìto. Sapete tutti che questi traumi non passano mai.  Ci sono ancora tante famiglie che aspettano disperatamente di conoscere la sorte dei loro cari, senza sapere se sono vivi, morti o ostaggi. Neonati in braccio alle loro madri, nonni in sedia a rotelle, sopravvissuti all’Olocausto rapiti e tenuti in ostaggio – ostaggi che Hamas ha ora minacciato di giustiziare in violazione di ogni codice di moralità umana.

 
E’ ripugnante. La brutalità di Hamas, questa sete di sangue, ci ricorda il peggio: la peggiore furia dell’Isis. Questo è terrorismo. Ma purtroppo, per il popolo ebraico, non è una novità. Questo attacco ha portato in superficie ricordi dolorosi e le cicatrici lasciate da millenni di antisemitismo e genocidio del popolo ebraico.


 Quindi, in questo momento, dobbiamo essere chiari: siamo al fianco di Israele. Siamo al fianco di Israele. E faremo in modo che Israele abbia tutto ciò di cui ha bisogno per prendersi cura dei suoi cittadini, difendersi e rispondere a questo attacco. Non esiste alcuna giustificazione per il terrorismo. Non ci sono scuse. Hamas non rappresenta il diritto del popolo palestinese alla dignità e all’autodeterminazione.  Il suo scopo dichiarato è l’annientamento dello stato di Israele e l’uccisione del popolo ebraico. Usa i civili palestinesi come scudi umani. Hamas offre solo terrore e spargimento di sangue, senza badare a chi ne paga il prezzo. La perdita di vite innocenti è straziante. Come ogni nazione del mondo, Israele ha il diritto di rispondere – anzi, ha il dovere di rispondere – a questi attacchi feroci.


Ho appena terminato la terza telefonata con il primo ministro israeliano Netanyahu. Gli ho detto che se gli Stati Uniti avessero vissuto ciò che sta attraversando Israele, la nostra risposta sarebbe stata rapida, decisa e schiacciante. Abbiamo anche discusso di come democrazie come Israele e gli Stati Uniti siano più forti e sicure quando agiscono secondo lo stato di diritto. I terroristi prendono di mira intenzionalmente i civili e li uccidono. Noi rispettiamo le leggi di guerra – il diritto di guerra. E’ importante. E c’è una differenza.

 
Oggi gli americani in tutto il paese pregano per tutte le famiglie che sono state distrutte. Molti di noi sanno come ci si sente. La perdita delle proprie famiglie lascia un buco nero nel petto e ci si sente come risucchiati. La rabbia, il dolore, il senso di disperazione. Questo è ciò che si intende per “tragedia umana”, un’atrocità di dimensioni spaventose. Ma noi continueremo a rimanere uniti, sostenendo il popolo di Israele che sta subendo perdite indicibili e opponendoci all’odio e alla violenza del terrorismo. La mia squadra è stata in comunicazione quasi costante con i nostri partner israeliani e con quelli di tutta la regione e del mondo dal momento in cui è iniziata questa crisi. Stiamo fornendo ulteriore assistenza militare, comprese munizioni e intercettatori per rifornire l’Iron Dome. Faremo in modo che Israele non rimanga senza queste risorse critiche per difendere le sue città e i suoi cittadini.

 
La mia Amministrazione si è consultata strettamente con il Congresso durante questa crisi. E quando il Congresso tornerà, gli chiederemo di agire con urgenza per finanziare i requisiti di sicurezza nazionale dei nostri partner critici. Non si tratta di partito o di politica. Riguarda la sicurezza del nostro mondo, la sicurezza degli Stati Uniti d’America. Ora sappiamo che tra i prigionieri di Hamas ci sono anche cittadini americani. Ho dato ordine alla mia squadra di condividere le informazioni e di dispiegare ulteriori esperti da tutto il governo degli Stati Uniti per consultarsi e consigliare le controparti israeliane sugli sforzi di recupero degli ostaggi, perché come presidente non ho priorità più alta della sicurezza degli americani tenuti in ostaggio in tutto il mondo. Gli Stati Uniti hanno anche rafforzato la posizione della nostra forza militare nella regione per rafforzare la nostra deterrenza. Il dipartimento della Difesa ha spostato il gruppo d’assalto della portaerei USS Gerald R. Ford nel Mediterraneo orientale e ha rafforzato la presenza di aerei da combattimento. E siamo pronti a trasferire altri mezzi se necessario.


Permettetemi di dire ancora una volta: a qualsiasi paese, a qualsiasi organizzazione, a chiunque stia pensando di approfittare di questa situazione, ho una sola parola: Don’t. Non fatelo. I nostri cuori possono essere spezzati, ma la nostra determinazione è chiara.


Ieri ho parlato anche con i leader di Francia, Germania, Italia e Regno Unito per discutere degli ultimi sviluppi con i nostri alleati europei e coordinare la nostra risposta unitaria. Questo si aggiunge a giorni di impegno costante con i partner in tutta la regione. Stiamo prendendo provvedimenti anche a livello nazionale. Nelle città degli Stati Uniti d’America, i dipartimenti di polizia hanno aumentato la sicurezza intorno ai centri di vita ebraica. Il dipartimento per la Sicurezza nazionale e l’Fbi stanno lavorando a stretto contatto con le forze dell’ordine statali e locali e con i partner della comunità ebraica per identificare e distruggere qualsiasi minaccia interna che potrebbe emergere in relazione a questi orribili attacchi. Questo è un momento per gli Stati Uniti di unirsi, per piangere con coloro che sono in lutto. Siamo chiari: in America non c’è posto per l’odio, né contro gli ebrei, né contro i musulmani, né contro nessuno.  Ciò che noi rifiutiamo – rifiutiamo – è il terrorismo. Condanniamo il male indiscriminato, così come abbiamo sempre fatto. Questo è ciò che l’America rappresenta.


Sapete, poco più di cinquant’anni fa – ci pensavo stamattina, parlando con il segretario di stato e il vicepresidente nel mio ufficio e – più di cinquant’anni fa, da giovane senatore, ho visitato Israele per la prima volta, da senatore appena eletto. E feci un lungo, lunghissimo viaggio – e un incontro con Golda Meir nel suo ufficio poco prima della guerra dello Yom Kippur. E credo che lei potesse vedere la costernazione sul mio volto mentre mi descriveva ciò che in quel momento stava affrontando – stavano affrontando. Siamo usciti in quella specie di corridoio fuori dal suo ufficio per fare delle foto. Lei mi guardò e all’improvviso mi disse: “Vuoi fare una foto?”. Così mi alzai e la seguii fuori. Eravamo lì in piedi, in silenzio, a guardare la stampa. Lei capì, credo, che ero preoccupato. Si è avvicinata e mi ha sussurrato: “Non si preoccupi, senatore Biden.  Abbiamo un’arma segreta qui in Israele” – disse esattamente così – “Non abbiamo altro posto dove andare”. Non abbiamo un altro posto dove andare. 

 
Per 75 anni, Israele è stato l’ultimo garante della sicurezza del popolo ebraico in tutto il mondo, affinché le atrocità del passato non potessero mai più ripetersi. E non ci sono dubbi: gli Stati Uniti sostengono Israele. Faremo in modo che lo stato ebraico e democratico di Israele possa difendersi oggi e domani, come abbiamo sempre fatto.  Semplice. Queste atrocità sono state disgustose. Siamo al fianco di Israele. Non facciamo errori. 
Grazie.

 
Joe Biden

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