(Foto di Ansa) 

L'invio delle truppe

Nell'Est Europa si prepara la più grande esercitazione militare dai tempi della Guerra Fredda

Mariarosa Maioli

Il gruppo di difesa Jef riunisce le sue truppe lungo i fronti nord europeo, polacco e il territorio macedone. Le missioni si uniranno a quelle della Nato, a due passi dal Cremlino 

Sono nove i paesi della Joint Expeditionary force (JEF), un gruppo multinazionale guidato dall'Inghilterra, che nelle ultime ore hanno annunciato un importante dispiegamento di forze nell'est dell'Europa. Si tratta di "una dimostrazione di solidarietà”, come ha spiegato il segretario della Difesa britannica, Ben Wallace, da parte del gruppo riunito all'indomani dell'invasione della Russia in Crimea nel 2014. Inghilterra, Danimarca, Finlandia, Estonia, Islanda, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Svezia e Norvegia si eserciteranno in collaborazione con le truppe della Nato proprio mentre si fa più delicata la situazione ai confini europei e in particolare per i paesi baltici, fortemente minacciati da un possibile allargamento della guerra in Ucraina. 

Le truppe britanniche che saranno impegnate durante l'estate sono ottomila: "Uno dei più grandi dispiegamenti di forze dai tempi della Guerra fredda", dice il ministero della Difesa britannico. Settantadue carri armati “Challenger 2”, dodici mezzi di artiglieria pesante, 120 mezzi corazzati e altri strumenti di difesa aerea saranno utilizzati lungo i fronti nord europeo, polacco e il territorio macedone.

La prima compagine è il regimento corazzato Queen's Royal Hussars, schierato a fianco dei colleghi finlandesi sul confine che per 1340 chilometri tocca la Russia. Insieme a loro anche Stati Uniti, Lettonia ed Estonia. A che fine? Ovviamente quello di migliorare le capacità di collaborazione tra gli eserciti e per scoraggiare ipotesi di avanzata russa verso la Scandinavia e i mari baltici.

Anche il battaglione Royal Welsh ha raggiunto il gruppo del Royal Tank Regiment ed entrambi si eserciteranno sul confine tra Estonia e Lettonia insieme a 18.000 soldati dell'Alleanza atlantica, tra cui quelli francesi e danesi. Questa esercitazione si svolge ogni quattro anni, ma questa volta avrà per ovvie ragioni un peso militare differente e preciso, a pochi passi da Vladimir Putin.

La Polonia ospiterà l'esercitazione Exercise Defender, a cui partecipano 1.000 soldati inglesi al fianco di truppe di 11 nazioni per una durata che andrà dal 16 al 27 maggio.

A queste si aggiunge l'operazione Swift Response nei cieli della Macedonia del nord, il cui via libera è stato dato questa settimana. Anche l'Italia manderà contingenti militari, insieme a quelli delle controparti britanniche, francesi, americane e albanesi: i numeri sono elevati, considerando i 4.500 membri del personale che si alleneranno nel paracadutismo e in simulazioni di assalti aerei con gli elicotteri.

Un programma ben delineato, massiccio, di cui ha dato precise informazioni proprio il Regno Unito, alla guida del Jef. Londra vuole testare il proprio arsenale militare e umano affiancandosi a sostegno della Nato per dare un “contributo significativo alla difesa dell'Europa e alla deterrenza dell'aggressione russa”, ha sottolineato il comandante dell'esercito da campo Ralph Woddisse, “la serie di esercitazioni dell'esercito britannico è fondamentale per entrambi”.

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