crisi ucraina

Gli Stati Uniti annunciano un attacco russo prima della fine delle Olimpiadi

Micol Flammini

Biden e Putin dovrebbero parlare al telefono oggi. Numerosi diplomatici "non essenziali" americani, russi e europei lasciano il paese. Il consigliere per la sicurezza nazionale dice che Mosca ha le forze necessarie per invadere l'Ucraina. L'aggressione potrebbe iniziare con dei bombardamenti

 

[Aggiornamento di sabato 12 febbraio ore 19] 

Il presidente americano Joe Biden ha avvertito Vladimir Putin della Russia che l'invasione dell'Ucraina comporterebbe costi "rapidi e severi" per la Russia, comprometterebbe la posizione internazionale del suo paese e causerebbe "diffuse sofferenze umane". Dopo la telefonata, un alto funzionario dell'amministrazione degli Stati Uniti ha detto al New York Times che la situazione è rimasta urgente, con i russi che continuano a accumulare mezzi e soldati ai confini ucraini.

 

[Aggiornamento di sabato 12 febbraio ore 14]

Una nota della Franesina comunica che nel corso della riunione di coordinamento sulla situazione in Ucraina è stato deciso – d’intesa con le Ambasciate dell’Unione europea presenti nel paese - di far rientrare il personale non essenziale della nostra sede diplomatica a Kiev, che resterà in ogni caso pienamente operativa. L'ambasciata italiana resta aperta, l'ambasciatore Pierfrancesco Zazo non se ne va, così come i rappresentanti a Kiev degli altri paesi dell'Unione. Ma nella giornata di sabato i rispettivi ministeri degli Esteri di diversi paesi dell'Ue, dalla Germania all'Italia, hanno diramato un comunicato per chiedere ai connazionali di "lasciare temporaneamente il paese con mezzi commerciali disponibili", e di evitare i viaggi non essenziali verso l'Ucraina.

 

[Aggiornamento di sabato 12 febbraio ore 12]

Il presidente americano Joe Biden prevede di parlare al telefono sabato con il presidente russo Vladimir Putin nel tentativo di disinnescare la crisi ucraina. Anche il segretario di stato Antony Blinken parlerà con il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. Il Dipartimento di stato americano ha ordinato al personale non di emergenza di lasciare l'ambasciata a Kiev. "Un'invasione russa può iniziare in qualsiasi momento se il presidente Putin lo decide", ha detto Blinken ai giornalisti sabato dalle isole Fiji, dove si trova per un tour di una settimana nel Pacifico.

 

Nel frattempo, la Russia ha dichiarato di aver deciso di "ottimizzare" il numero del suo personale diplomatico in Ucraina. Una portavoce del ministero degli Esteri ha citato i timori di "provocazioni" da parte di Kiev o di altri partiti.

 

Intanto anche la Germania chiede ai suoi cittadini di lasciare l'Ucraina.


   

Il consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan, ha detto che secondo le informazioni di intelligence, le forze russe ammassate lungo i confini con l’Ucraina ora hanno raggiunto una grandezza tale che un’invasione dell’Ucraina potrebbe avvenire prima della fine delle Olimpiadi invernali di Pechino. Sullivan ha sottolineato che non è possibile sapere cosa intenda fare Vladimir  Putin con esattezza, ma che le forze necessarie ci sono e l’attacco potrebbe anche essere un  assalto rapido diretto alla città di Kiev, la capitale dell’Ucraina. Ieri il presidente americano, Joe Biden, ha comunicato le stesse informazioni ai suoi alleati della Nato. Secondo alcune fonti, gli Stati Uniti credono che il presidente russo  abbia comunicato all’esercito la decisione di attaccare già la prossima settimana e la campagna potrebbe iniziare con due giorni di bombardamenti e attacchi hacker: l’invasione di terra invece incomincerebbe dopo con il possibile obiettivo di imporre un cambio di regime a Kiev, l’aggressione sarà “terribile e sanguinosa”. Sullivan ha fornito meno dettagli ma ha confermato le informazioni sugli attacchi aerei. Anche il segretario di stato americano, Antony Blinken, nei giorni scorsi aveva detto che un’invasione potrebbe incominciare in qualsiasi momento.

 

Questa volta i segnali non vengono solo da Washington. Israele, che soltanto la scorsa settimana aveva detto che  non c’era un rischio di invasione, ha deciso di evacuare le famiglie del personale diplomatico. Anche gli europei, nelle prime settimane più cauti, stanno chiedendo di rimanere a Kiev soltanto al personale essenziale delle ambasciate. La Norvegia ha invitato i suoi cittadini in Ucraina a rientrare, lo stesso ha fatto il Regno Unito.  Sullivan ha chiesto ai cittadini americani di lasciare l'Ucraina nelle prossime ventiquattro, quarantotto ore, perché in caso di attacco e stop dei voli commerciali non saranno organizzate delle evacuazioni. Cosa è cambiato nelle ultime ore, se gli ultimi giorni sembravano prendere una strada diversa, quella dell’impegno diplomatico? La grandezza dei movimenti delle forze di Mosca, ormai ovunque attorno all’Ucraina.  Mosca ha implementato il numero delle truppe, ha mandato ospedali da campo e sacche di sangue – segno che non esclude l’opzione dei combattimenti – ha trasferito con la scusa delle esercitazioni militari previste dal 10 al 20 febbraio in Bielorussia circa trentamila soldati, forze operative Spetsnaz, jet da combattimento tra cui i Su-36, missili Iskander e sistemi antiaereo S-400. Negli ultimi giorni ha mandato navi militari nel Mare di Azov e nel Mar Nero, bloccando le coste ucraine. Sono passati novantaquattro giorni dalla prima volta che l’America ha annunciato un attacco imminente della Russia all’Ucraina, gli annunci americani servono a mandare a Putin il messaggio che l’intelligence di Washington sa, ascolta le conversazioni tra il Cremlino e i generali.

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  • Micol Flammini
  • Micol Flammini è giornalista del Foglio. Scrive di Europa, soprattutto orientale, di Russia, di Israele, di storie, di personaggi, qualche volta di libri, calpestando volentieri il confine tra politica internazionale e letteratura. Ha studiato tra Udine e Cracovia, tra Mosca e Varsavia e si è ritrovata a Roma, un po’ per lavoro, tanto per amore. Sul Foglio cura con Paola Peduzzi l’inserto EuPorn in cui racconta il lato sexy dell’Europa, ed è anche un podcast.