Trump guarda i sondaggi e cambia di nuovo idea: prima le vite poi il business
“Apriamo a pasqua”, anzi no. I voltafaccia spregiudicati del presidente americano
-
Il mondo che verrà
-
Viva Cuomo
-
Lo smarrimento di Trump
-
50 sfumature di nazionalizzazione
-
Propaganda virale
-
Un leader per l'America
-
L'impaziente in chief
-
Make America Scream Again
-
Una exit strategy per il coronavirus
-
Boris ha il Covid, un'altra conferma di una “frustata” che non fa eccezioni
-
E adesso un'economia di guerra? Non proprio
-
L'analisi che legge Trump quando dice: si esagera con la pandemia
-
Il trumpismo ha mangiato Fauci
-
Due economisti ci spiegano perché la ripresa sarà diversa per ogni regione
-
Non siamo all'altezza della complessità di cui credevamo di avere il controllo
-
La scarsità di Trump
-
Florida flop
-
Trump ora scommette sugli immigrati
Roma. Il presidente americano, Donald Trump, ha cambiato di nuovo idea e adesso vuole seguire lo stesso modello adottato negli altri paesi per contenere la pandemia: soppressione, quindi si sta il più possibile a casa e quasi tutte le attività produttive vanno in coma. I contatti dei giornali dentro all’Amministrazione spiegano che il presidente ha cambiato idea perché ha visto che secondo i sondaggi gli americani sono d’accordo con la linea della soppressione e mettono in secondo piano le necessità dell’economia. I rapporti degli esperti che da settimane avvertono Trump del rischio di milioni di morti per l’effetto combinato del virus e della saturazione degli ospedali non avevano per ora avuto alcun effetto e il presidente, scocciato perché la pandemia colpisce l’economia e quindi il suo grande argomento in campagna elettorale, aveva appena promesso che a Pasqua il paese avrebbe riaperto. Del fatto che una fine prematura delle misure di soppressione e una riapertura troppo in anticipo avrebbe vanificato gli sforzi contro il contagio che ormai è fortissimo fra gli americani – gli Stati Uniti sono il primo paese al mondo per numero di positivi al test – non gli importava nulla. I megafoni del trumpismo avevano già cominciato una campagna di disinformazione sui media e sui social, per dire che il rischio è gonfiato e che l’economia non deve fermarsi.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitaleLe inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioniOPPURE
- Daniele Raineri
Di Genova. Nella redazione del Foglio mi occupo soprattutto delle notizie dall'estero. Sono stato corrispondente dal Cairo e da New York. Ho lavorato in Iraq, Siria e altri paesi. Ho studiato arabo in Yemen. Sono stato giornalista embedded con i soldati americani, con l'esercito iracheno, con i paracadutisti italiani e con i ribelli siriani durante la rivoluzione. Segui la pagina Facebook (https://www.facebook.com/news.danieleraineri/)