Tulipani solidali
Il “nee” olandese ha una ragione antica (i bulbi) e una attualissima (le elezioni) ma soprattutto sta cambiando
-
Le Borse europee attendono il "whatever it takes" del G7
-
La tortuosa strada dei Covid-bond
-
A caccia di alleati sul Mes
-
La risposta fiscale europea test per le borse
-
Coronavirus vs democrazia
-
L'ipotesi Bei per combattere lo choc economico del Covid-19
-
Il manifesto di Draghi è un perfetto programma di governo. Ci scrivono Marattin e Magi
-
Perché il Mes può essere la soluzione migliore per rifinanziare il nostro debito pubblico
-
Conte, tormentato dall'ombra di Draghi, si avvia all'unità nazionale
-
La complicata trattativa di Conte
-
Gli eserciti della salvezza
-
La formula giusta per non spaccare l'Europa sul virus, dice Gozi, è una: i recovery bond
-
La Germania apre alla riduzione delle condizionalità del Mes
-
Cinque punti per evitare la catastrofe economica
-
L'Europa c'è, basta lagne
-
“Non trasformiamo il reddito di emergenza in un fondo strutturale”, ci dice Baretta
-
Europa e Italia malamente incastrate nel conflitto tossico tra Eurobond e Mes
-
“Per non tornare peggiore di prima, all'Italia serve un nuovo modello”
-
Perché il decreto liquidità rischia di creare un corto circuito
-
Aziende e governi. Ora di grandi coalizioni
Bruxelles. Usare i tulipani per implorare i Paesi Bassi di accettare i Coronabond può avere senso in termini di razionalità economica, ma non va dimenticata quanto è radicata nella società olandese l’avversione per l’azzardo morale. Paradossalmente è proprio dai tulipani che bisogna partire per comprendere il “nee” del premier Mark Rutte agli appelli alla solidarietà attraverso i Coronabond o alle linee di credito del Mes senza le cosiddette “condizionalità”. Era l’anno 1637 e nei Paesi Bassi era esplosa la “Tulipmania”, quella che molti considerano come la prima grande bolla speculativa scoppiata nella storia del capitalismo. Grazie alla sua popolarità in Europa, il bulbo di tulipano era diventato il quarto principale prodotto di esportazione olandese (dopo gin, aringhe e formaggio), il prezzo salì alle stelle (le qualità più pregiate potevano essere scambiate con terreni e bestiame), vennero inventati i primi “future” (titoli sulla produzione futura). Poi, a un tratto, tutti si misero a vendere, provocando in pochi giorni il crollo del prezzo dei bulbi da oltre 200 fiorini a poche unità. Gli storici sono divisi sugli effetti economici dello scoppio della bolla. Ma secondo Anne Goldgar, professoressa al King’s College di Londra e autrice del libro “Tulipmania”, quell’episodio fu all’origine di una profonda svolta culturale nella società olandese. L’armonia sociale saltò perché vennero sacrificati “fiducia, onore, verità, civiltà, moderazione”, ha scritto Goldgar. Nacque lì il moralismo che oggi spinge il ministro delle Finanze Wopke Hoekstra a chiedere un’inchiesta sui paesi come l’Italia che non hanno risparmiato abbastanza per affrontare la crisi del coronavirus.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitaleLe inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioniOPPURE