I trumpiani hanno creato persino un “Tinder per repubblicani”

Ecco i trumpiani che non usano i social, li creano

Francesco Oggiano

I sostenitori di Trump cercano le alternative a Twitter e Facebook per diffondere il loro manifesto e hanno anche un Tinder tutto loro. Make dating great again

Non usano più i social. Se li creano. Stanchi di quelle che loro chiamano “censure”, i trumpiani più smanettoni d’America hanno iniziato a tirare su da zero siti, forum e piattaforme per discutere, creare e condividere materiale di propaganda virale in vista delle elezioni di novembre. L’ultimo social nato in ordine di tempo è TheDonald.win. È stato costruito dagli amministratori del sottogruppo Reddit più attivo del mondo (TheDonald, 800 mila iscritti), che dal 2015 a oggi è stato il più grande centro di distribuzione di meme politici dell’intero internet.

 

Dopo che a giugno il gruppo è stato quasi bannato (tecnicamente, “quarantinato”) dalla piattaforma a causa dei suoi contenuti violenti, i moderatori hanno lavorato di nascosto alla costruzione di un forum completamente loro, dove far migrare i trumpiani “orfani” di Reddit. Il suo senso coincide col suo obiettivo, ed è riassunto nel manifesto: “Post your meme, spread them everywhere, Make America great again”. Con un accorgimento: “Siate più divertenti degli altri. La gente è attratta da ciò che è divertente”. La fortuna della comunicazione trumpiana sintetizzata in una frase. Molti utenti postano meme - l’arma politica digitale più impattante degli anni 10 - altri li votano, altri ancora li scaricano e li diffondono su piattaforme più popolari (tra cui Facebook e Instagram).

 

Pochi giorni prima di loro si sono rifatti vivi quelli di 8chan, una delle discariche web piena di teorie cospirazioniste ed estremiste. Dopo essere stati oscurati ad agosto per avere ospitato il post con cui Patrick Crucius annunciava la sparatoria avvenuta a El Paso (22 morti), sono tornati su un nuovo server, con un nuovo nome (8Kun) e con la stessa mission: diffondere ciò che sarebbe difficilmente diffondibile e difendibile altrove.

 

Sono questi, gli immensi laboratori digitali della propaganda trumpiana. Alternative “libere” al “monopolio dei social media di sinistra”, per usare le parole dei creatori di Gab.com, uno dei primi social trumpiani. Lanciato nel 2016, è una brutta copia di Twitter priva però di qualsiasi restrizione e policy, caratteristica che l’ha resa il covo di un milione di simpatizzanti di destra (spesso bannati dagli altri social). Tra i suoi utenti più seguiti ci sono Richard Spencer, star dell’alt-right, e Alex Jones, fondatore del sito di teorie complottiste Infowars.

 

Se Gab è l’alternativa selvaggia a Twitter, quella a Facebook è Minds.com. Si tratta di un “social per la libertà su internet”, per usare lo slogan sparato in homepage, piuttosto frequentato da estremisti e complottari. La sua app è stata cancellata da Google sul suo Play store; la condivisione dei suoi link è scoraggiata da Facebook; i suoi fondatori, però, sono stati gli unici rappresentanti di un social network invitati da The Donald in persona, in occasione di un social media summit tenutosi alla Casa Bianca (no, Zuck e Dorsey non hanno ricevuto alcun invito).

 

TheDonald, Gab e Minds sono gli “incubatori”, i laboratori per la creazione di semi (i meme) che verranno piantati su terreni più popolati: Facebook e Instagram su tutti. E poi, forse, TikTok. Negli ultimi mesi i trumpiani hanno infatti iniziato l’invasione nel social apparentemente meno politico di tutti, per di più di proprietà cinese. Tra un balletto sulle note di Beyoncé e un rap mimato sulla base di Drake, moltissimi hanno postato video per endorsare il Presidente. Al momento, i filmati con l’hashtag #Trump2020 sono stati visti oltre 330 milioni di volte, quasi il doppio di quelli con l’hashtag #politcs (190 milioni) e più del triplo di quelli con #election (105).

 

Ma i trumpiani ci tengono a mostrarsi, oltre che “liberi”, pure libertini. Hanno persino creato due “Tinder per repubblicani”, per mostrarsi tali: Trump.dating e Trumpsingles.com. L’idea ai fondatori è venuta leggendo “tantissimi annunci su Tinder di persone che chiedevano agli altri di swippare a sinistra (che equivale a un no, ndr) qualora votassero Trump”. Così, hanno deciso di farsi un sito d’incontro tutto loro, per farneticare e riprodursi in famiglia politica. Make dating great again.

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