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Occhio al mercato del lavoro

Redazione

Arrivano i primi segnali di rallentamento, serve una risposta oltre ai navigator

Mentre il governo cerca le coperture per una legge di Bilancio complicata che deve tenere insieme in un triangolo inconciliabile la disattivazione dell’aumento dell’Iva, il taglio del cuneo fiscale e i conti in ordine, arrivano segnali non molto positivi dal mondo del lavoro. Come ha scritto Francesco Seghezzi, presidente della Fondazione Adapt ed esperto di lavoro, sono passati un po’ inosservati ma i dati diffusi dall’Osservatorio sul precariato dell’Inps che invece forniscono aspetti interessanti sull’andamento del mercato del lavoro. A luglio di quest’anno, dopo il picco di gennaio, per la prima volta nel 2019 il numero di nuovi contratti a tempo indeterminato è inferiore a quello dello stesso mese dello scorso anno, più precisamente oltre 4 mila in meno. Lo stesso trend è visibile per i nuovi contratti a tempo determinato, che registrano una frenata superiore: a luglio dello scorso anno erano stati attivati 64 mila contratti in più rispetto allo stesso mese del 2019. Una dinamica analoga si vede per la somministrazione: 113 mila contratti a luglio 2018 e solo 73 mila a luglio 2019. “Il risultato è che nei primi 7 mesi del 2019 sono stati attivati 291 mila nuovi contratti a tempo indeterminato in meno rispetto ai primi 7 mesi del 2018. Attenzione, non significa per forza meno occupati, ma che siamo di fronte ad un rallentamento del trend”, scrive Seghezzi. Anche la differenza nelle trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato, che doveva essere il fiore all’occhiello del decreto dignità, si sta assottigliando. Messi insieme, tutti questi sono segnali di un rallentamento nel mercato del lavoro, che rischia di escludere tutti quei lavoratori che vedono scadere i contratti a termine – spesso a causa del decreto dignità – senza ottenere una trasformazione. Per queste persone, se non si interviene in maniera incisiva sul cuneo fiscale per dare nuovo impulso alle assunzioni, il reddito di cittadinanza non è una risposta sufficiente. Anche perché i navigator, che non si sa bene cosa stiano facendo, non avranno posti di lavoro da suggerire.