Draghi consegna il “bazooka” a Lagarde. Ecco il nuovo Qe, le Borse europee festeggiano

Mariarosaria Marchesano

Il governatore lancia un programma di acquisto titoli da 20 miliardi di euro al mese con un pacchetto di misure che prevede una riduzione differenziata dei tassi d'interesse e un sistema che protegga le banche dagli effetti dei tassi negativi. L'ira di Trump

Milano. La politica economica espansiva della Bce resterà in vigore finché è necessario. A dispetto degli scettici, Mario Draghi - nella sua penultima riunione della Banca centrale europea prima di passare il testimone a Christine Lagarde - ha riproposto il "bazooka", un pacchetto di misure ultraespansive - anche se un po' più contenute rispetto alle previsioni ottimistiche dei mercati - che si può riassumere in cinque punti:

1) riduzione differenziata dei tassi d'interesse (il tasso sui depositi sarà ridotto di 10 punti base a -0,50 per cento, mentre quello sulle principali operazioni di rifinanziamento e il tasso sull'indebitamento marginale rimarranno invariati ai livelli attuali, rispettivamente dello 0,00 per cento e dello 0,25 per cento);

2) ripristino del Quantitative easing con acquisti di titoli al ritmo di 20 miliardi di euro al mese a decorrere dal primo novembre e con l'impegno da parte del Consiglio dell'Eurotower di far funzionare il programma il più a lungo possibile in modo da rafforzare l'impatto accomodante dei tassi ufficiali e che termini poco prima di iniziare ad alzare i tassi d'interesse chiave della Bce;

3) reinvestimenti dei pagamenti principali derivanti dalla scadenza dei titoli acquistati continueranno fino a quando sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario.

4) modifica in senso migliorativo delle condizioni di rifinanziamento dei prestiti a più lungo termine alle banche (Tltro III) in modo da sostenere ulteriormente la posizione accomodante della politica monetaria;

5) introduzione di un sistema di remunerazione delle riserve per proteggere le banche dagli effetti erosivi di una prolungata politica monetaria espansiva con tassi di deposito negativi. 

 

La mossa di Draghi non ha, dunque, deluso i mercati (tutti in rialzo dopo l'annuncio del pacchetto di misure, compresa Piazza Affari che a due ore dalla chiusura delle contrattazioni guadagna quasi l'1 per cento), ma ha di nuovo scatenato le ire del presidente americano, Donald Trump, il quale ha colto l'occasione per lanciare l'ennensima bordata alla Fed, che si riunirà la prossima settimana, dicendo, in sostanza, che mentre la Banca centrale europea è rapida nel ridurre ulteriormente il costo del denaro ottenendo, a suo parere, l'effetto di svalutare l'euro rispetto al dollaro, la Banca centrale americana sta ferma. “Loro sono pagati per farsi prestare denaro, noi stiamo pagando gli interessi”, ha detto Trump.

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