Jean Claude Juncker (a sinistra) e Donald Trump (foto LaPresse)

Trump sigla la tregua sui dazi con l'Unione europea

Mariarosaria Marchesano

I mercati attendono la riunione del Consiglio della Bce e le decisioni di Mario Draghi. Intanto il titolo Fca, dopo il crollo di ieri (-15 per cento), rimbalza a Milano

L’accordo di massima sulle politiche commerciali Usa-Ue scaturito dalla riunione di ieri a Washington tra Jean Claude Juncker e Donald Trump danno un giorno di tregua ai mercati azionari europei, che tornano a scrutare le possibili evoluzioni della politica monetaria. Oggi, infatti, è prevista la riunione di Consiglio della Bce, dalla quale però non dovrebbero uscire grandi sorprese. Il Consiglio, molto probabilmente confermerà la valutazione dello scenario macro di crescita ancora solida e ribadire la maggiore fiducia in un ritorno duraturo dell'inflazione verso l'obiettivo di medio termine. I principali interrogativi che potrebbero essere posti oggi al presidente della Bce, Mario Draghi, riguarderanno probabilmente l’interpretazione sul lungo termine della nuova guidance sui tassi. Ci si deve attendere un rialzo dopo l’estate del 2019, dopo l’anno di stabilità promesso da Draghi?

 

Zero dazi sulle auto ma in cambio di gas e soia. Juncker tende la mano a Trump primi segnali di distensione su dazi e barriere commerciali tra Ue e Stati Uniti. In un comunicato congiunto i due leader hanno annunciato che lavoreranno per eliminare dazi e barriere commerciali sui beni non industriali. Nonostante nessuna delle due parti abbia nominato esplicitamente i dazi sulle auto, è stato specificato che durante i negoziati non saranno introdotte nuove misure protezionistiche. L'accordo nonostante abbia avuto un esito migliore delle attese non allontana del tutto lo spettro di un aumento delle tariffe sulle auto, come ha fatto notare la camera di commercio e industria tedesca. Non è stata ancora fissata una data per i prossimi incontri, ma Trump ha indicato che l'Unione Europea si è impegnata a comprare molta più soia americana, colpita dai rincari della Cina. I mercati hanno accolto positivamente la notizia. L'azionario americano ha chiuso in rialzo per il quarto giorno consecutivo mentre i rendimenti obbligazionari americani sono saliti marginalmente.

 

Attesa per i conti di Cnh Industrial. La galassia dei titoli del Lingotto prova a riprendersi a Piazza Affari dopo il crollo di ieri (sia a Milano che a Wall Street) provocato dai risultati deludenti di Fca nel giorno della morte di Sergio Marchionne, che ha guidato il gruppo per 14 anni. In apertura di Borsa il titolo Fca guadagnava quasi il 4 per cento. Attesa per i conti di Cnh Industrial che potrebbero essere esposti ai contraccolpi della politiche commerciali. Ma la notizia positiva è che la società ha stretto un accordo con Ibm sulle infrastrutture digitali per ottimizzare la gestione delle attività globali. Nella scuderia Lingotto, Cnh è stato quella che meno ha accusato il colpo della scomparsa prematura di Marchionne e della delusione degli investitori per i conti del secondo trimestre di Fca, che ha tagliato gli utili e le stime di crescita per il 2018 a causa, soprattutto, del duro colpo delle vendite accusato da Maserati sul mercato cinese.

 

Facebook delude Wall Street. Nel secondo trimestre, Facebook ha registrato ricavi più deboli del previsto. Anche il numero di utenti attivi quotidianamente sul social network ha deluso, e in Europa è calato, segno che c'e' stato qualche effetto negativo dato dalle preoccupazioni alimentate dallo scandalo di Cambridge Analytica (esploso lo scorso marzo) e dall'introduzione nella Ue della General Data Protection Regulation (Gdpr), un nuovo provvedimento volto a tutelare la privacy ed entrato in vigore il 25 maggio scorso. Il titolo Facebook, che nel corso della seduta di ieri sul listino americano aveva raggiunto un altro record, nell'after-hours è arrivato a perdere oltre il 10 per cento subito dopo la pubblicazione dei conti ma crollo è arrivato a superare il 24 per cento non appena il direttore finanziario ha stimato un continuo rallentamento della crescita dei ricavi nella seconda metà del 2018 per via di "venti contrari sul fronte valutario" e di investimenti in sicurezza, prodotti, marketing, acquisizione di contenuti e realtà virtuale. Sono così stati bruciati 145 miliardi di dollari di capitalizzazione, pari a fine seduta a 629,6 miliardi.

 

Le società incontrano la comunità finanziaria. Questa settimana sono numerosi gli incontri delle società di Piazza Affari con la comunità finanziaria per il confronti sui dati dell’ultimo trimestre e sulla prima parte dell’anno in generale. Oggi tocca a Banca Sistema, Amplifon, Cnh Industrial, Recordati e domani sarà il turno di Eni, Autogrill, Fiera Milano, Basicnet, Mediaset e Piaggio.