Mike Manley. Foto Imagoeconomica

Fca e dazi tengono i mercati in tensione

Mariarosaria Marchesano

Oggi l'esordio di Mike Manley, che agli analisti presenta i conti dell'ultimo trimestre guidato da Marchionne. Occhi puntati sull'incontro tra Juncker e Trump a Washington

Il tema auto è oggi centrale per Piazza Affari e anche per i mercati europei. I riflettori della Borsa di Milano sono puntati sul nuovo amministratore delegato di Fca, Mike Manley che incontra gli analisti per esaminare i conti del gruppo, dopo le forti vendite, in parte rientrate, che hanno colpito i titoli del Lingotto in seguito all’inattesa uscita di Sergio Marchionne (Fca, Cnh ed Exor sono rimbalzate, solo Ferrari stenta a recuperare) dopo 14 anni al timone. Ma l’esordio di Manley si incrocia con un altro cruciale appuntamento previsto in giornata: la visita a Washington del presidente della Commissione Ue, Claude Juncker, per discutere con il presidente americano Donald Trump delle politiche commerciali che coinvolgono tutta l’industria automobilistica europea. E l’opposizione al protezionismo commerciale è anche uno dei temi centrali dell’agenda cinese del summit dei Paesi Brics, in Sud Africa, che si riunisce a partire da oggi fino al 27 luglio, dove saranno presenti anche i capi di Stato che fanno parte della coalizione (compreso Vladimir Putin). Proprio ieri, il presidente Usa, ha manifestato in modo chiaro le proprie intenzioni: “Le tariffe sono il massimo! – ha scritto su Twitter – O un paese che ha trattato gli Stati Uniti in maniera ingiusta sul commercio negozia un accordo equo, o verrà colpito dalle tariffe”.

   

Economia globale minacciata dal protezionismo. Secondo Andrea Delitala, capo dell’Investment Advisory di Pctet asset management, “Il protezionismo torna a dominare la scena macroeconomica, mentre si fa strada la possibilità che i tassi reali Usa non andranno oltre lo 0,5% in un biennio”. Si tratta di due elementi destinati a influenzare il modo in cui dovranno essere strutturati i portafogli degli investitori nelle prossime settimane. “Quanto ai dazi, Pictet aveva ipotizzato che Donald Trump usasse tale argomento come un espediente negoziale e che quindi non dovesse essere preso alla lettera – afferma Delitala in un report - oggi lo scenario potrebbe essere mutato, anche se non è chiara la strategia che muove la rinnovata aggressività del presidente Usa; un proseguimento di questa politica di chiusura procurerebbe un danno tendenzialmente enorme”.

   

Wall Street attende i conti di Facebook. In questi giorni i mercati stanno cercando di mettere da parte le tensioni internazionali per concentrarsi su tutta una serie di storie di società che, per i risultati conseguiti nella prima parte dell’anno, riscuotono l’apprezzamento degli investitori. La seduta di Wall Street di ieri, per esempio, è stata caratterizzata dall’accelerata del comparto tecnologico trainata da Alphabet, la holding cui fa capo Google, che si è inserita nel trend positivo dei dati trimestrali ultrapositivi annunciati nelle ultime settimane da altri colossi del listino newyorkese. E oggi è il turno il turno dei conti di Facebook, che saranno però annunciati a mercati chiusi, cui seguiranno quelli di Amazon (giovedì) e Twitter (venerdì).

  

China Tower prepara la quotazione a Hong Kong. Il colosso cinese delle infrastrutture per le reti wireless China Tower prepara la quotazione ad Hong Kong. L'azienda si aspetta di raccogliere dall'ipo ben 8,68 miliardi di dollari, che ne farebbero la maggior offerta pubblica iniziale da parte di un colosso aziendale cinese dopo quella di Alibaba. L'operatore di Stato cinese delle torri di trasmissione ha comunicato ieri che offrirà agli investitori un totale di 43,1 miliardi di azioni nell’ambito dell’operazione prevista per l'8 agosto prossimo. La stima è che se la collocazione dei titoli avverrà al punto più alto della forbice di prezzo, il valore di mercato dell'azienda toccherà 35 miliardi di dollari. La società di investimenti cinese Hillhouse Capital e Taobao China Holding, controllata di Alibaba, figurano tra i grandi investitori che hanno già annunciato la partecipazione all’operazione.

   

Inwit e Amplifon, storie di segno opposto. Piazza Affari, oltre al rimbalzo delle società della galassia Agnelli, ha trovato diversi spunti positivi, con i bancari in rialzo e i risultati positivi di Stm. Ma due altre storie hanno caratterizzato la seduta di ieri. La prima è quella di Amplifon: il produttore italiano degli apparecchi acustici (ha guadagnato il 7 per cento), dopo l’annuncio dell’acquisizione da mezzo miliardo di euro della spagnola Gaes che consentirà all’azienda italiana di espandersi a livello globale nel business (oltre 600 punti vendita tra Penisola Iberica e America Latina). Di segno opposto la performance della società Inwit (controllata di Telecom) che è andata in caduta libera sul listino nonostante gli ottimi risultati (boom di ricavi e profitti) registrati nel primo semestre. La società è interessata alla partita delle torri che coinvolge Ei Towers ed è vicina all’accordo con il nuovo operatore telefonico francese Iliad. Evidentemente, il mercato non ha gradito. Oggi attesi i conti di Moncler, Terna e Salini.