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Ema difende AstraZeneca. La credibilità dell'Italia è un problema

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

A cosa serve la Nato secondo Joe Biden e, con qualche sfumatura di differenza, anche secondo l’Ue. Archiviato, senza gloria, il trumpismo si chiamano le cose con il loro nome, parlando di minaccia russa e di confronto strategico con la Cina. Recep Tayyip Erdogan fa un po’ il puntuto (ha bisogno di propaganda), ma poi si allinea sulle cose importanti. C’è anche il vertice Ue-Canada e servirà, tra l’altro, a segnalare un successo, quello del Ceta, il grande accordo commerciale con cui si è favorito il libero scambio tra le due aree (ricordatevi chi si opponeva, vabbè, erano i soliti del sovranismo e dell’antieuropeismo).

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1
L’autorità europea del farmaco, Ema, ribadisce che il vaccino di AstraZeneca è buono per tutti. Adesso si apre davvero un problema di credibilità per la catena decisionale italiana, dal ministero all’Aifa, dal Cts al commissario, perché la confusione che si è creata e si sta ancora creando attorno alla comunicazione dei rischi e alla riprogrammazione delle vaccinazioni è qualcosa di molto grave. Intanto è in arrivo anche il vaccino Novavax e funziona benissimo e servirà a rendere ancora maggiore la capacità di contrastare la “diplomazia dei vaccini” messa in atto, aggressivamente, dalla Cina e un po’ velleitariamente dalla Russia (a proposito, notizie di uso massiccio di Sputnik V?). E i vaccini sono un buon affare anche per i governi e per il fisco.

 

Fatto #2
Calma, però, con il ritorno pieno alla libertà. Gli inglesi si erano spinti, con la solita enfasi di Boris Johnson, ad annunciare una data e ora devono spostarla in avanti, perché si è messa di mezzo la variante Delta. La libertà potrebbe slittare di un mese. E anche da otto stati americani arrivano dati da guardare con attenzione e, a occhio, non rassicuranti.

 

Fatto #3
Guardate che questa partita fiscale, facile facile da giocare e da comunicare, porta voti perché è concreta, di immediato effetto e riguarda molte persone. È un po’ ripetitivo dirlo, ma non va lasciata a singoli partiti che se la vogliono intestare. Magari Matteo Salvini esagera con le richieste, ma un ragionamento complessivo sulla riscossione nel 2021 e su come digerire i dodici mesi anomali dal maggio 2020 al maggio 2021 va fatta dall’intero gruppo dei partiti di governo, anche per dare più forza e credibilità alla riforma fiscale cui sta lavorando il ministro dell’Economia.

 

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