
Durante il lockdown, molte compagnie teatrali si sono attrezzate per trasmettere spettacoli in streaming sui social (LaPresse)
Viva lo streaming
Ci voleva una pandemia per trasformare il modello di business della cultura. Internet non uccide l’arte, semmai la rende accessibile
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Si sa che il buio costringe ad aprire gli occhi, ma ci voleva davvero una pandemia per scoprire l’utilità dello streaming per tenere i cervelli connessi? Stando alle parole del ministro Dario Franceschini, che in pieno lockdown ha sparato l’idea della creazione di una “Netflix della Cultura”, sì. Stando alle carenze strutturali di un paese che crede nell’innovazione tecnologica solo quando è in crisi e rischia di dover tornare ai telefoni a disco per ristabilire le comunicazioni, no: bisognava muoversi molto prima perché le idee partorite in piena emergenza sono a grande rischio di fallimento.
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