Sophie Beau, amministratore delegato di SOS Méditerranée, di fronte alla nave da soccorso Aquarius nel porto di Marsiglia (foto LaPresse)

Zuccaro ci riprova: sequestrata la nave Aquarius

Marco Malesi

Dopo l'indagine “flop” sulla complicità con gli scafisti, arriva quella sullo smaltimento illecito dei rifiuti pericolosi a rischio infettivo. “Ho fatto bene a bloccare le navi delle ong” scrive Salvini su Twitter

I due anni di indagini sulle presunte complicità tra le ong e i trafficanti di uomini non hanno dato nessun risultato. Così adesso l'inchiesta della procura di Catania ripiega sullo smaltimento illecito dei rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non, da parte delle navi umanitarie nei porti del sud Italia. Con questa accusa il procuratore Carmelo Zuccaro ha fatto scattare il sequestro preventivo della nave Aquarius di Medici senza frontiere e Sos Méditerranée, che da settimane era ferma nel porto di Marsiglia dopo il ritiro della bandiera da parte delle autorità panamensi. Secondo l'accusa i rifiuti venivano scaricati in maniera indifferenziata come fossero rifiuti urbani. L'indagine di guardia di finanza e polizia, coordinata dalla procura di Catania, avrebbe accertato uno smaltimento illecito in 44 occasioni per un totale di 24 mila chili di rifiuti con un risparmio di 460 mila euro, in cui sono coinvolti anche due agenti marittimi. Sono stati sequestrati anche alcuni conti bancari di Msf. “Ho fatto bene a bloccare le navi delle ong, ho fermato non solo il traffico di immigrati ma da quanto emerge anche quello di rifiuti. #portichiusi”, ha tutittato il ministro dell'Interno. Matteo Salvini ha da sempre cavalcato la battaglia contro le ong, che continua a essere un punto cardine della sua campagna elettorale permanente. 

  

L'intercettazione del dialogo tra un titolare dell'agenzia marittima di Augusta e un funzionario della Vos Prudence

   

Dal canto suo Msf “condanna con forza la decisione delle autorità giudiziarie italiane di sequestrare la nave Aquarius”. Una misura che l'organizzazione definisce “sproporzionata e strumentale, tesa a criminalizzare per l'ennesima volta l'azione medico-umanitaria in mare”. L'accusa riguarda sia la Aquarius, per il periodo da gennaio 2017 a maggio 2018, sia la Vos Prudence, la nave utilizzata dalla ong tra marzo 2017 a luglio 2017 e ora dismessa. Per questo nel registro degli indagati sono finiti, oltre ad alcuni membri dell'organizzazione, anche il centro operativo di Amsterdam che gestiva l'Aquarius e quello di Bruxelles, che invece ha gestito e finanziato le missioni di soccorso della Vos Prudence. Gli avvocati di Msf hanno già avuto mandato di impugnare il provvedimento di sequestro davanti al tribunale del riesame. “Abbiamo sempre seguito le procedure standard previste nei porti e le autorità competenti non hanno contestato queste procedure né individuato alcun rischio per la salute pubblica da quando Msf ha avviato le attività in mare nel 2015. Siamo pronti a chiarire i fatti e a rispondere delle procedure che abbiamo seguito”, ha spiegato Gabriele Eminente, direttore generale di Msf Italia.

   

  

Sono 24 gli indagati che secondo l'accusa, a vario titolo, avrebbero “sistematicamente condiviso, pianificato ed eseguito un progetto di illegale smaltimento di un ingente quantitativo di rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non” in 11 porti: Trapani, Pozzallo, Augusta, Catania e Messina in Sicilia, Vibo Valentia, Reggio Calabria e Corigliano Calabro in Calabria, Napoli e Salerno in Campania, Brindisi in Puglia. Tra i rifiuti scaricati la procura indica “gli indumenti contaminati indossati dagli extracomunitari”, gli scarti alimentari e i rifiuti sanitari infettivi. Tra gennaio 2017 e maggio 2018 dalle navi Vos Prudence e Aquarius “non è stata mai dichiarata la presenza di rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo” anche in presenza di “numerosi e documentati casi di malattie registrate dai vari uffici di Sanità marittima siciliani e del sud Italia intervenuti al momento dell'arrivo dei migranti nei porti italiani” duranti i quali sono stati “rilevati 5.088 casi sanitari a rischio infettivo (scabbia, meningite, tubercolosi, Aids e sifilide) su 21.326 migranti sbarcati”, scrive la procura nell'inchiesta “Bordless”.

Di più su questi argomenti: