Trattori a Roma e a Sanremo - foto Ansa

Le minacce

Gli agricoltori vogliono prendersi il palco di Sanremo (e Roma) con la forza

Nicolò Zambelli

Il movimento Riscatto Agricolo lancia due ultimatum: "O sul palco o tutti i trattori arriveranno all'Ariston" e "Lollobrigida ci riceva o entreremo nella Capitale". Dalla Liguria a Roma, i contadini chiedono ascolto. E il governo cerca le coperture per l'esenzione dall'Irpef

"Se non potremo salire sul palco dell'Ariston, saremo costretti a concentrare su Sanremo, a partire da domani, tutti i trattori dei presidi della Lombardia, del Piemonte e della Liguria". È l'ultimatum lanciato dal movimento "Riscatto agricolo" ai vertici Rai in merito alla loro presenza durante una delle serate della 74esima edizione del festival di Sanremo.

Il secondo, a dire il vero, lanciato quest'oggi dallo stesso movimento. Oltre a quello sanremese, anche a Roma, dalla Nomentana, Riscatto Agricolo ha chiesto un incontro immediato al ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida (impegnato a Berlino) "o i trattori entreranno in città" per creare caos e disagi. Il suo collega Giancarlo Giorgetti, nel frattempo, confermato l'ipotesi di inserire una delle loro richieste, il taglio dell'Irpef agricola, all'interno del decreto Milleproroghe.

 

Direzione Ariston

Lunedì scorso Amadeus si era reso disponibile ad accogliere i manifestanti all'Ariston e dalla serata di ieri si sono susseguite diverse indiscrezioni su un possibile accordo per averli come ospiti. Inizialmente i contadini avevano annunciato che un rappresentate della loro causa sarebbe salito sul palco durante la terza o quarta serata del festival secondo un presunto accordo con la produzione. La notizia è stata però smentita più volte dalla Rai, che solo questa mattina ha dichiarato di aver deciso per una più semplice e rapida soluzione che accontenti tutti (e, soprattutto, che non consegna nelle mani di sconosciuti un microfono davanti a milioni di italiani): Amadeus leggerà un comunicato che spiegherà ai cittadini le ragioni delle loro proteste. 

 

 

La decisione dell'azienda a quanto pare non è stata accolta positivamente dai manifestanti che ora, attraverso quella che sembra essere a tutti gli effetti una minaccia, sarebbero pronti a trasferire le macchine agricole dai presidi del nord Italia direttamente a Sanremo per creare caos al comparto logistico del festival. "Ci stiamo organizzando per raggiungere Sanremo potenzialmente entro domani o sabato mattina" dicono nella nota, e aggiungono: "Fino a oggi abbiamo dimostrato un alto senso di responsabilità, che però non è stato ripagato in quanto nessuno ha provveduto a contattarci sinora".

La Rai, secondo quanto riportano le agenzie, specifica che Amadeus "leggerà un comunicato che porterà alla conoscenza del grande pubblico i problemi, le difficoltà, le richieste che provengono dal mondo agricolo". Lo stesso direttore artistico e conduttore, nella conferenza stampa quotidiana per l'annuncio della scaletta, ha ribadito l'invito con più pacatezza rispetto a lunedì: "Non cambio idea, siamo aperti a tutti... ma decide la Rai". A quanto sembra la decisione di procedere in questo modo è dovuta all'alta frammentazione delle proteste e all'impossibilità di riuscire a portare sul palco un unico rappresentante dei tanti movimenti spontanei nati in queste settimane.

 

 

Problemi logistici, quindi. Come quelli che potranno verificarsi se gli agricoltori decidessero sul serio di radunarsi tutti sotto l'Ariston. In mattinata una quindicina di mezzi agricoli sono partiti dal presidio di Melegnano (fuori Milano) in direzione Sanremo, e il sindaco della città ha già incontrato i primi arrivati sul lungomare.

 

Il presidio a Roma

Nel frattempo la protesta va avanti anche alle porte di Roma, dove i trattoristi hanno iniziato il presidio all'inizio di questa settimana: nel pomeriggio circa settanta trattori sono partiti dal presidio di Passo Corese per arrivare al concentramento sulla Nomentana dove ad aspettarli ci saranno altrettanti colleghi agricoltori, creando una lunga conda di almeno due chilometri sulla Salaria.

Il governo, dalle alle aule parlamentari, cerca di venire incontro alle richieste avanzate dai contadini: "È in corso di valutazione un intervento in materia di esenzione dall'Irpef per gli imprenditori agricoli che necessitano di un effettivo sostegno, eventualmente prevedendo specifiche franchigie" ha detto oggi al Senato il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, nel corso di un question time, aprendo alla possibilità che questa misura sia effettivamente inserita nel Milleproroghe: "Tale misura, quindi, potrebbe essere inserita anche il decreto-legge Milleproroghe attualmente all'esame della Camera".

 

 

I manifestanti in presidio sulla Nomentana hanno poi dato un ultimatum al ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida: "Se non avremo risposte i nostri trattori usciranno dal presidio e andranno liberi per Roma", dicono attraverso Andrea Papa, un altro leader di Riscatto Agricolo. "Vogliamo un incontro con il ministro ma finora nessuno ci ha contattato – aggiunge Papa –, la manifestazione di domani a San Giovanni è l'unico risultato positivo di questi giorni e domattina i nostri dieci trattori si muoveranno dal presidio scortati dalle forze dell'ordine".

A queste dichiarazioni il ministro Lollobrigida, ora a Berlino per un incontro sul mondo ortofrutticolo, ha spiegato di aver già incontrato le delegazioni dei movimenti e che dovrà incontrato le associazioni: "Io non ho il problema di incontrare, quando penso che siano brave persone, tante delegazioni, o singoli o gruppi - ha detto il ministro -. Tuttavia ci sono alcuni esponenti che evidentemente vengono usati come testimonial di posizioni che hanno poco a che fare con la rappresentanza". 

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