Contro mastro Ciliegia

La lista è una morte civile (e un ps. su sport e Pd)

Maurizio Crippa

La novità dell’estate sono i tomb raider dei profili dei candidati. Scovare i veri impresentabili è la nuova lotta nel fango

Diversamente da quanto credeva il contabile di Schindler’s List, la lista non è vita: è morte civile. La novità dell’estate sono i tomb raider dei profili dei candidati. Un nuovo genere di debunking, o sputtanamento, per i wannabe politici dal passato confuso. Scovare i veri impresentabili è la nuova lotta nel fango. Di mezzo c’è finito per primo il Pd, con il giovane La Regina, miniera di strafalcioni politici. Ha provato a resettare tutto, ma il guaio era fatto. Resistono invece alle loro stesse belinate altri giovani talenti piddini: Marco Sarracino che inneggiava a Lenin e Caterina Cerroni, estasiata dalla “controversa distesa di Piazza Tienanmen”.

 

Poi è scattato il contropiede, e ieri nel frullatore è finito il Terzo Polo. Hanno sbirciato i post di tal Stefania Modestina d’Angelo, una che inneggiava a Putin e parla più sguaiata della Taverna. I tomb raider hanno chiesto lumi. E Calenda ha ammesso: “La signora in questione è stata segnalata dal territorio. Errore nostro non aver verificato”. Ma quanto erano meglio i partiti veri? Ps. Aggiornamento devianze. Dopo due giorni di caciara, si scopre che nel programma Pd è scritto: “Intendiamo considerare l’attività motoria come un farmaco, prescrivibile dal medico”. Peggio che devianze, proprio malattie.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"