Contro mastro Ciliegia
La lista è una morte civile (e un ps. su sport e Pd)
La novità dell’estate sono i tomb raider dei profili dei candidati. Scovare i veri impresentabili è la nuova lotta nel fango
Diversamente da quanto credeva il contabile di Schindler’s List, la lista non è vita: è morte civile. La novità dell’estate sono i tomb raider dei profili dei candidati. Un nuovo genere di debunking, o sputtanamento, per i wannabe politici dal passato confuso. Scovare i veri impresentabili è la nuova lotta nel fango. Di mezzo c’è finito per primo il Pd, con il giovane La Regina, miniera di strafalcioni politici. Ha provato a resettare tutto, ma il guaio era fatto. Resistono invece alle loro stesse belinate altri giovani talenti piddini: Marco Sarracino che inneggiava a Lenin e Caterina Cerroni, estasiata dalla “controversa distesa di Piazza Tienanmen”.
Poi è scattato il contropiede, e ieri nel frullatore è finito il Terzo Polo. Hanno sbirciato i post di tal Stefania Modestina d’Angelo, una che inneggiava a Putin e parla più sguaiata della Taverna. I tomb raider hanno chiesto lumi. E Calenda ha ammesso: “La signora in questione è stata segnalata dal territorio. Errore nostro non aver verificato”. Ma quanto erano meglio i partiti veri? Ps. Aggiornamento devianze. Dopo due giorni di caciara, si scopre che nel programma Pd è scritto: “Intendiamo considerare l’attività motoria come un farmaco, prescrivibile dal medico”. Peggio che devianze, proprio malattie.
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