Il caso

Calenda candida capolista una filoputiniana: "Zelensky è un nazista, Macron un fattorino"

Simone Canettieri

Stefania Modestina D'Angelo, prima del listino a Caserta del Senato per il Terzo Polo: elogia Lukashenko e attacca Biden

Spunta una filoputiniana capolista con Carlo Calenda. Quando scoppia la guerra, il 24 febbraio 2022, scrive: "E' stata provocata dall'avidità degli Usa, dagli oltranzisti anti Putin". Due giorni dopo: "Zelensky è scappato: è un nemico del suo popolo". Il 20 marzo, a proposito del presidente ucraino commenta: "E' un nazista diventato l'eroe del Pd".

 

 

Di post su Facebook di questo tenore è piena la bacheca di Stefania Modestina D'Angelo, capolista al Senato nel listino plurinominale di Caserta per il terzo polo di Carlo Calenda, il leader di Azione che ha rotto l'alleanza con il Pd per via delle posizioni non abbastanza filoatlantiche di Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, in coalizione con i dem. E che oggi, alla notizia della candidatura inopportuna, risponde: "La signora in questione è stata segnalata dal territorio, è un’insegnante e giornalista impegnata nel sociale a Caserta. Errore nostro non aver verificato i post su politica estera. Me ne assumo la responsabilità. Stiamo gestendo la cosa".

 

 

La calendiana, docente 50enne di italiano, è stata piazzata in un posto relativamente sicuro e, salvo sorprese, siederà a Palazzo Madama nella prossima legislatura.

 

 

Sempre l'esponente del Terzo polo a proposito di Emmanuel Macron - leader di Renew, partito a cui si rifanno Calenda e Renzi anche nel simbolo elettorale - definisce il presidente francese "un fattorino" e Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue, "la femme de chambre". 

 

 

E ancora a proposito della guerra in Ucraina sui social plaude a Alexander Lukashenko, presidente della Bielorussia, stato satellite della Russia di Putin: "Sta facendo quello che l'Europa non è stata capace o non ha voluto fare per compiacere Biden". 

  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.