La fontana di Vergato, in provincia di Bologna, realizzata da Luigi Ontani

E venne l'ora del pissing catto-sovranista

Maurizio Crippa

Il senatore della Lega Simone Pillon contro la scultura-fontana di Vergato, realizzata da Luigi Ontani

Se vi siete stancati dei fascisti a Torino e degli antifà sì-no-ancora non so, prendetevi una pausa. Oppure, se siete democraticamente apprensivi, considerate questa faccenda un ulteriore segno (divino?) del precipitare nel Maelstrom della nostra civiltà. Ma proviamo a prenderla alta. Poco tempo fa Utet – casa editrice stimata, non un ciclostile di CasaPound qualsiasi– ha pubblicato un libro curioso, erudito e raffinato dello storico dell’arte francese Jean-Claude Lebensztejn. Il libro si intitola Figure piscianti e racconta storia e geografia – ce n’è un po’ ovunque nell’arte europea – di putti, Veneri e fantesche dedite a felicissime (o apotropaiche) minzioni: dai puer mingens sui sarcofaghi romani al Rinascimento, che per queste cose aveva un’autentica passione. In Europa è pieno di fontane, il tema ricorre e si rinnova, fino al primitivismo di Gauguin che ritrae una ragazza che fa pipì sulla spiaggia, e a Picasso. Bene. Luigi Ontani, che è un artista italianissmo e contemporaneo, ha prodotto una scultura-fontana per la piazza del comune di Vergato, nell’Appennino bolognese. C’è una specie di fauno nudo con il fallo eretto che zampilla, sarebbe un rimando mitologico al locale fiume Reno, e ha in spalla in angioletto. E non era successo niente, finché non è passato colà il senatore della Lega Simone Pillon e ha tuonato su Facebook contro l’immorale scultura addirittura satanista, “un orribile satanasso”, e addirittura implicito invito alla pedofilia (c’è un ragazzino ignudo!), e chiedendo di affogare il tutto dentro al cemento. E ci mancava proprio, il pissing catto-sovranista.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"