Matteo Salvini a Cascina per sostenere Susanna Ceccardi, candidata sindaco della Lega (foto LaPresse)

Procurata Ceccardi

Maurizio Crippa

Il sindaco super leghista di Cascina ha appaltato a delle guardie giurate e armate la sorveglianza dei bambini all’entrata e all’uscita da scuola

Fossi nei panni del nostro ottimo @davidallegranti non esiterei a riprendere in mano il bel libro da poco scritto e aggiungere un paragrafo esplicativo del titolo, “Come si diventa leghisti”. La postilla finale sarebbe questa: “Per procurato allarme”. Si diventa elettori leghisti per procurato allarme. Nella sua Toscana che va tingendosi rapidamente di verde, c’è infatti lei, il prototipo del procurato allarme: Susanna Ceccardi, sindaco super leghista di Cascina e adesso anche candidata alle europee. Nel frattempo – nelle pause tra un’intervista radiofonica e l’altra in cui dice “mi piace vedere la Isoardi che rosica”, e questa nemmeno il più gasato dei leghisti di un tempo lo avrebbe detto, della ex donna del Capo – Susanna Ceccardi da Cascina si dà da fare con abnegazione per trasformare il suo ameno comune in provincia di Pisa in un laboratorio per il ministero dell’Interno. E qui si arriva alla postilla sul procurato allarme. Una delle sue ultime trovate è quella di appaltare a delle guardie giurate e armate la sorveglianza dei bambini all’entrata e all’uscita da scuola. Guardie private, ovviamente. Potrebbe venire il dubbio che la necessità non ci sia. Che a Cascina non sia mai accaduto nulla di minaccioso, fuori da una scuola. Manco un matto con la fionda. Ma mettere le guardie, fa venire paura, si chiama procurato allarme. Una volta era un reato, adesso pare faccia guadagnare un sacco si voti.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"