Vendesi Cenacolo, Fatto

Maurizio Crippa

Il curioso scoop del Fatto (non possiamo pensare sia una fake news)

Dopo aver per mesi aiutato il governo del cambiamento a turlupinare l’Europa mentre provava a venderle il Colosseo come controvalore ipotecario di una manovra da suicidio, ieri il giornale che si chiedeva con à plomb “Chi ha vinto e chi ha perso”, come se non fosse chiaro chi l’ha preso nelle mele, ha tentato un’altra vendita truffalda, da far strabuzzare gli occhi: vendiamo il Cenacolo di Leonardo.

 

In un articolo a firma Angelo Molica Franco dedicato alle iniziative per il cinquecentenario del Genio da Vinci, un tantino scombicchierato nel mescolare “irrinunciabili polemiche scioviniste” e dispute sui prestiti museali già risolte, a un certo punto salta fuori la notiziona, lo scoop (mica si può pensare sia una fake news) che ribalta il mondo e il nostro modello di conoscenza artistica: “Dalle pagine de la Nouvelle Republique”, si legge, l’assessore alla cultura di Amboise “annuncia il prestito de L’ultima cena che uscirà per la prima volta dall’Italia”. Cazzarola, questo sì che è un botto: e come uscirà?

 

Da sola con quel che resta del Refettorio dei domenicani, o con tutta la chiesa di Santa Maria delle Grazie appresso? E’ così un botto, che i bravi giornalisti del Fatto l’hanno infilata pari pari in un sommario. Si è andati a controllare sul giornale di Amboise: trattasi di una copia su arazzo della Last Supper opera dell’artista fiammingo Pieter van Aelst, conservata ai Musei Vaticani. E niente, rimaniamo fermi alla vendita del Colosseo. Col Cenacolo, o gli Scrovegni, proveremo alla prossima manovra. Buon Natale anche a Totò e Peppino.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"