L’Annunciata di Antonello da Messina non sarà in mostra in Milano per il veto posto dalla regione Sicilia

Wrestling artistico

Maurizio Crippa

Il sovranismo culturale continua a dare soddisfazioni. Dal British Museum a Palazzo Abatellis di Palermo, i musei si tengono strette le opere d'arte 

Il sovranismo artistico, ultima frontiera delle scazzottate tra nazioni e staterelli per motivi simbolici che spesso non superano quelli delle tifoserie calcistiche, continua a dare soddisfazioni: è divertente come un incontro di wrestling, e ha lo stesso retrogusto farlocco. Due esempi di questi giorni. Il direttore del British Museum, si chiama Hartwig Fischer, rilascia un’intervista a un quotidiano greco e non è che si limita a escludere, con gli strumenti della diplomazia culturale, la restituzione dei marmi del Partenone che secondo la Grecia furono semplicemente “rubati” nell’800. No, gli ha sparato sul grugno che portarsi via le opere d’arte dal Partenone fu “un atto creativo”. Zotici che non siete altro. Secondo. L’Annunciata di Antonello da Messina doveva andare a Milano per una mostra, ma non si muoverà da Palazzo Abatellis, prestito vietato. L’assessore ai Beni culturali e la direttrice di Palazzo Abatellis avevano dato il benestare. Chi ha deciso per il no, allora? Il presidente della Regione Nello Musumeci, non proprio un tecnico, sulla scorta di un decreto di inamovibilità vergato da un precedente assessore: un altro tecnico, evidentemente. Di notevole, c’è il capolavoro di Antonello, solo qualche anno fa, era andato fino al Mart di Rovereto, per una magnifica mostra. Mettiamola così: almeno al British conservano un po’ del loro meraviglioso razzismo culturale. Da noi, il wrestling si fa a carte bollate. So boring. 

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"