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“Pentitevi!”. Renzi, il grottesco Savonarola del Pd

Maurizio Crippa

Il pensiero che abbia sbagliato tutte le sue mosse politiche e che qualche ravvedimento operoso spetti anche a lui neanche sfiora l'ex leader politico. Il rischio è che finisca come il frate del famoso film 

La farsa del Pd – una profezia autoavverata: una risata li ha già seppelliti – non è certo tutta colpa di Matteo Renzi (diamo al disastroso Minniti e agli altri quel che è loro). Ma da due anni esatti, e da nove mesi in forma acuta (gravidanza isterica?), l’ex leader politico si è trasformato nella caricatura di un suo celebre e ottenebrato concittadino, Savonarola. Come il frate, va ripetendo come un disco rotto un unico concetto, se di concetto si tratta. “Pentitevi!”. “Tornate sui vostri passi o perirete!”. Ce l’ha con i reprobi del Pd (anche se è un po’ Pinocchio e lo nega) e con tutti gli elettori che non hanno votato per lui. Il pensiero che abbia sbagliato tutte, ma proprio tutte, le sue mosse politiche, e che qualche ravvedimento operoso spetti anche a lui, neanche lo sfiora. Un disastro, per uno che nella vita ha fatto solo il politico di professione. Sono incappato in suo recente post su Facebook. Qualcuno con una soglia di sopportazione della noia maggiore della mia ha contato che su 39 frasi, in 30 è lui il soggetto. La strategia di dire agli altri “pentitevi!” non ha mai funzionato, in politica. Savonarola, si sa, ha avuto un caldo finale. A Renzi nessuno augura tanto. Ma il rischio è che finisca come il frate del famoso film che strillava “ricordati che devi morire!”. E Troisi rispondeva, più allibito che altro: “Mo’ me lo segno”.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"