La conferenza stampa delle donne No Tav (Foto LaPresse)

Noi non ci saremo: un bel sudario sul Pd e i Cinque stelle

Maurizio Crippa

Conte, Toninelli e Fico disertano la manifestazione dell'8 dicembre. Arriva la marcia su Roma e non hanno niente da mettersi

“Vedremo soltanto una sfera di fuoco / più grande del sole, più vasta del mondo / nemmeno un grido risuonerà / solo il silenzio come un sudario si stenderà / fra il cielo e la terra / per mille secoli almeno / ma noi non ci saremo”. Così cantava il Maestrone, mille secoli fa almeno, e vuoi vedere che il vecchio montanaro ci aveva visto giusto? L’8 dicembre ci sarà la calata dei barbari a Piazza del Popolo per la “grande manifestazione che sarà anche una festa per raccontare ai cittadini i risultati dei primi sei mesi di lavoro al governo”. E se tanto mi da tanto, dopo sei mesi di governo, rischiamo davvero che sul paese “solo il silenzio come un sudario si stenderà”.

 

Ma tant’è, la strategia di Salvini è prima di tutto far piazza (del popolo) pulita. Ha lanciato questa campagna bullizzante come un diserbante, “lui non ci sarà”, e via con le foto di Fazio, di Renzi, di Lerner e Boldrini. Il dramma è che quelli, l’opposizione bullizzata, s’è svegliata un po’ in ritardo con la sua contro-campagna parimenti ridicola, #iononcisaro, che zompetta mogia mogia sui social (sarà per questo che pure Minniti medita di lanciare il suo personale #iononcisaro, inteso a guidare il Pd?). In ogni caso, il primo vero risultato di governo (diamo atto) di Salvini è che tra quelli che non ci saranno ci sono i soci del contratto di governo: niente Conte, niente Toninelli, figurati Fico coi suoi fichissimi. Così, mentre il sudario si stenderà, sotto ci saranno nascosti loro, i Cinque stelle: arriva la marcia su Roma e la rivoluzione del cambiamento, e loro non avevano niente da mettersi.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"